Viareggio, locandina provocatoria di Forza Nuova alla Casa delle donne

Il dipartimento femminile di Forza Nuova stanotte (8 marzo) ha affisso una locandina sotto l’insegna della Casa delle donne di Viareggio, dove sono raffigurati i volti di Pamela Mastropietro, Desirée Mariottini, Asia Bibi, Ahed Tamimi e Gianna Jessen, seguito da una domanda provocatoria: “Loro non meritano il vostro interesse?”. Le militanti del movimento spiegano poi il motivo della loro azione.
“Una festa quella dell’8 marzo tradotta in una mera giornata consumistica, priva di ogni profondo significato – scrivono in una nota -, enfatizzata e strumentalizzata da un femminismo radicale che in nome della libertà, della parità, dell’emancipazione e del progressismo finisce per inseguire correnti isteriche ed intrise del politicamente corretto. Davanti agli omicidi di Pamela Mastropietro e a Desirée Mariottini per mano straniera, al coraggio di Ahed Tamimi, diciassettenne palestinese reclusa per aver tentato di difendere la propria terra dal nemico israeliano, al coraggio di Asia Bibi, che non ha mai rinnegato il suo credo cristiano rischiando la pena capitale in Pakistan e a Gianna Jessen, nata nonostante l’aborto salino al quale fu sottoposta sua madre, l’omertà del femminismo contemporaneo è sempre stata agghiacciante. Se muori per mano dell’immigrazione ne nasce un conflitto d’interessi con le politiche migratorie e di accoglienza per cui è meglio sottacere, se sei vittima di un tentativo di aborto e diventi un’icona al valore della vita finisci per cozzare contro le teorie proabortiste, se ami la tua patria indiscriminatamente non meriti le stesse attenzioni delle cittadine del mondo progressiste e aperte al multiculturalismo. Esistono donne orgogliose di esserlo, fiere di ciò che sono, che non rivendicano un ruolo in opposizione a quello dell’uomo, ma un ruolo ad esso complementare, nel rispetto della diversità dei ruoli e del genere. La donna ha una sua dignità per il ruolo che ricopre, da sempre diverso da quello dell’uomo, votata sì ai figli e alla famiglia, ma allo stesso tempo anche alla patria e al lavoro”.