Viareggio, spazi pubblici vietati per chi non si dichiara antifascista

15 aprile 2019 | 13:09
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Viareggio, spazi pubblici vietati per chi non si dichiara antifascista

Viareggio dice no a manifestazioni di stampo neo fascista: gli spazi pubblici verranno concessi solo a chi dichiarerà esplicitamente di ripudiare le ideologie fasciste e di riconoscersi nei principi fondanti la Democrazia. Questo l’atto di indirizzo che sarà proposto all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale in programma proprio il prossimo 25 aprile, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione.

“L’accesso ai beni comuni nella disponibilità della città di Viareggio e la possibilità di ottenere forme di beneficio di natura economica e non – si legge nel testo della delibera – deve essere accompagnato da dichiarazioni esplicite e formali da parte degli istanti, di riconoscimento nei valori della Costituzione e della Resistenza, di ripudio del fascismo, del nazismo, di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o intolleranza religiosa”. Impegni precisi, coerenti con i valori della Costituzione, fatti propri e ribaditi anche dai principi statutari del Comune di Viareggio, che dovranno essere presi da parte di chiunque intenda fruire dei beni della città. La delibera nasce da una mozione del 30 ottobre 2017, nella quale tra le altre cose, si esprimeva “piena condanna nei confronti dei movimenti e delle associazioni che si richiamano al fascismo ed al nazismo, che diffondono idee e comportamenti di intolleranza ed odio, opposti ai valori fondamentali di uguaglianza, tolleranza e libertà stabiliti dalla nostra Costituzione”.
Nello stesso atto, il Consiglio aveva anche chiesto al Sindaco “di non concedere l’utilizzo di spazi pubblici o di sedi istituzionali ad associazioni ed a movimenti che agiscono con metodi e criteri manifestamente antidemocratici”. Restano escluse le istanze dei beni comuni di proprietà comunali o relative a benefici di diversa natura connesse alle condizioni individuali e di bisogno nell’ambito dell’intervento sociale e/o assistenziale che hanno specifico presupposto e disciplina legislativa.