Viareggio, disagi in alloggio popolare. Santini (Lega) si incatena

2 luglio 2019 | 09:18
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Viareggio, disagi in alloggio popolare. Santini (Lega) si incatena

Un gesto forte e simbolico per richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’opinione pubblica di Viareggio sulle condizioni di disagio in cui sono costretti a vivere i residenti di via delle Catene 17, sede di un immobile di proprietà comunali utilizzato per porre un freno all’emergenza abitativa. Questa l’iniziativa di Alessandro Santini, esponente della Lega, che ha deciso di incatenarsi al contatore del gas per segnalare lo stato di abbandono in cui versano i residenti. Nei mesi scorsi infatti gli inquilini dell’immobile sono stati vittime di un piccolo calvario che ha portato anche all’interruzione di alcune utenze a causa di bollette non pagate. Da qui l’iniziativa di Santini.

“Mi dovete spiegare perché nessuno si interessa degli appartamenti di emergenza abitativa di via delle Catene 17 a Viareggio – afferma il rappresentante leghista -. Mi dovete spiegare perché il sindaco se ne frega degli abitanti di via delle Catene 17. Mi dovete spiegare fino a che punto la situazione deve degenerare e peggiorare perché l’Asl si possa scomodare, scendere dalla sua comoda poltrona al fresco e venire nell’inferno di via delle Catene 17”.
“Forse perché, trattandosi di persone in emergenza abitativa, devono essere considerati cittadini di serie C2? – insiste Santini -. L’aver avuto una vita difficile, travagliata e sicuramente sfortunata, può giustificare il trattamento che viene riservato loro? L’essere anziani e malati e abitare in via delle Catene 17, può davvero giustificare qualche dipendente comunale a rispondere male e ad offenderli quando telefonano in Municipio? Fare un esposto, come hanno fatto in Commissariato non serve davvero a nulla?”.
“Ma si – conclude Santini – prendetemi in giro perché mi sono incatenato al contatore del gas del condominio: ma resta sempre il fatto che queste persone, per me, meritano più rispetto e tutta la mia attenzione di quella che credono di meritare certe persone che si fingono buonisti preoccupati. Amministratori pubblici che permettono tutto ciò, si dovrebbero solo vergognare. Sarebbe l’ora che le forze dell’ordine si occupassero prepotentemente di questa situazione. Ma soprattutto sarebbe l’ora che l’Asl si svegliasse”.