Legge Salvamare, Buratti: “Pescatori paladini contro le plastiche”

25 ottobre 2019 | 13:27
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Legge Salvamare, Buratti: “Pescatori paladini contro le plastiche”

Risanamento dell’ecosistema marino e promozione dell’economia circolare a tutela dei pescatori e dei balneari. La legge Salva Mare, infatti, compie un passo avanti. “Un mestiere così antico come quello del pescatore ora potrà essere messo al servizio della comunità contro un nemico così moderno come l’inquinamento del nostro mare da plastiche – afferma il deputato toscano Umberto Buratti, dopo aver annunciato il voto favorevole del Partito democratico -. Avrei voluto dedicare questa legge al sindaco Pescatore di Pollica ucciso proprio per le sue battaglie in difesa del mare e dell’ambiente, ma una circolare della Camera impedisce di inserire nel titolo di una legge il nome di una persona. Quello che però è importante è che il suo insegnamento ora trovi concreta applicazione in questa legge. Ad oggi infatti i pescatori che recuperavano plastica in mare potevano addirittura essere perseguiti per traffico illecito di rifiuti, ora invece diventano i primi presìdi per salvare le nostre acque e questo loro lavoro a favore delle comunità sarà riconosciuto attraverso un sistema premiale che verrà definito da un decreto dal Ministero dell’ambiente”.

Un provvedimento voluto dal Partito democratico che con il dibattito in commissione ambiente ha riscontrato la comune volontà di formulare una proposta normativa che consenta ai pescatori di conferire nel porto di attracco i rifiuti accidentalmente pescati in mare senza costi o oneri a carico. “Questa legge infatti – puntualizza Buratti – prevede che i rifiuti accidentalmente pescati, una volta che la barca sia in porto possano essere conferiti gratuitamente negli appositi centri di raccolta. E la stessa regola vale anche per quei rifiuti che sono volontariamente raccolti, ad esempio attraverso campagne di pulizia delle spiagge. Verranno smaltiti come normali rifiuti urbani. Il costo  – precisa l’ex sindaco del Forte dei Marmi -, non sarà a carico del singolo comune che spesso non ha le risorse sufficienti, ma della fiscalità generale. In questa maniera abbiamo reso concreto il principio che l’ambiente e il mare sono un bene che non appartiene solo a una specifica comunità o territorio ma a tutto il Paese”. Nella legge sono previste anche nuovi regolamenti per contrastare il lavarone. “Infine abbiamo regolato anche il problema del materiale vegetale spiaggiato – aggiunge Buratti – cioè del materiale che il mare trascina a riva e che per gli operatori balneari e per i comuni che vivono di turismo balneare è da sempre un grosso problema sia ambientale che economico. Quando sarà completato l’iter in parlamento – prosegue il deputato del Pd – quel materiale di origine vegetale non sarà più considerato un rifiuto bensì potrà essere utilizzato come biomassa per produrre energia attraverso una previa vagliatura di separazione della sabbia dal materiale organico anche al fine dell’eventuale recupero della sabbia da destinare al ripascimento dell’arenile. Abbiamo così costruito un sistema virtuoso che riesce a tenere insieme risanamento dell’ecosistema marino e promozione dell’economia circolare, sensibilizzazione della collettività contro l’abbandono dei rifiuti in mare e nelle acque interne e incentivi al recupero dei rifiuti accidentalmente pescati senza aggravio di costi per i pescatori e per le comunità locali anche della nostra Toscana – conclude Buratti -. Come Partito democratico ci impegneremo perché ai pescatori, oltre al previsto riconoscimento ambientale si possa aggiungere una componente in termini economici come, ad esempio, un credito di imposta”.