Va in cella per la rapina alla sala slot

Era stato individuato dalla polizia dopo il colpo a Viareggio
Torna di nuovo in carcere l’uomo arrestato nei giorni scorsi per una rapina alla sala slot Las Vegas di Viareggio. Era stato scarcerato ma la polizia lo ha di nuovo arrestato perché doveva scontare la pena di 2 anni e dieci mesi per quel reato.
Stando a quanto era stato ricostruito, l’uomo, il 25 gennaio scorso, attorno alle 17, travisato da un berretto di lana con una grossa chiave metallica aveva minacciato il dipendente per farsi aprire la cassaforte e arraffare duemila euro in contanti.
Sul posto era intervenuta immediatamente la squadra volante e la polizia scientifica del Commissariato per i primi rilievi del caso e per raccogliere gli elementiutili alle indagini.
Nei giorni successivi si è così attivata una scrupolosaattivitàinvestigativa che ha permesso di risalire all’autore dell’efferata rapina: W. M. un pregiudicato e tossicodipendente di origine casertane ma residente da diversi anni a Viareggio.
A conclusione di questa attività investigativa, l’uomo era stato quindi arrestato e condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nella giornata di ieri l’uomo, che nel frattempo era stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma, è stato nuovamente arrestato e condotto in carcere da personale della Squadra Anticrimine, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della repubblica di Lucca dovendo lo stesso espiare una pena di 2 anni e 10 mesi per i fatti in questione.
Inoltre, grazie all’attività di prevenzione e contrasto ai reati predatori attuata dal commissariato, nella giornata di ieri agenti della Squadra Volante ha sorpreso e sottoposto a controllo un uomo che si aggirava con fare sospetto in via delle catene a Viareggio.
L’uomo, di origini tunisine, gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, è stato trovato in possesso di oggetti atti allo scasso: in particolare diversi cacciavite e scalpelli.
Per questo motivo l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria e gli oggetti sono stati posti sotto sequestro.