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Virus, in crisi anche la pesca. Coldiretti: “A Viareggio cattura dimezzata”

12 marzo 2020 | 11:32
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Virus, in crisi anche la pesca. Coldiretti: “A Viareggio cattura dimezzata”

Sono almeno 90 gli equipaggi della costa ad essere in crisi

Anche la pesca affonda. Dopo i fiori un altro pilastro dell’economia agricola della costa toscana è in profonda difficoltà. A lanciare l’allarme è Coldiretti Lucca che registra un pericoloso ridimensionamento della domanda sui mercati interni ed esteri, anche per la preoccupazione che possano essere messi in quarantena i componenti dell’equipaggio delle flotte.

“Le limitazioni della movimentazione di persone e merci – commenta Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca – stanno facendo diminuire le vendite e stanno azzerando le attività di ittiturismo e pescaturismo in tutta la Toscana. In crisi 90 equipaggi viareggini che da soli valgono un quarto dei 25 milioni di fatturato prodotto dal comparto in tutta la regione”.

“L’emergenza sanitaria non ha risparmiato nessun settore – continua Elmi – Per questo Coldiretti ha chiesto l’estensione alle imprese del settore delle misure di sostegno, di esenzione e di sospensione di tasse e contributi, attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse, oltre alla concessione di mutui a tasso zero finalizzati all’estinzione dei debiti bancari, garantiti dallo Stato direttamente o attraverso l’Ismea e gli strumenti agevolati di accesso al credito per rilanciare l’attività di impresa attraverso nuova liquidità”.

Le catture più importanti della flotta da pesca toscana riguardano pesce azzurro, in particolare sarde ed acciughe – ricorda Coldiretti Lucca – mentre tra gli altri pesci vengono catturati naselli, triglie, sugarelli, boghe e cefali. Oltre il 25 per cento dell’offerta nazionale di sarde proviene dall’attività di pesca esercitata in Toscana. I quantitativi dell’itticoltura regionale incidono per il 5 per cento sulla produzione nazionale, ma scendono sotto il 2 per cento se si considera l’acquacoltura nel complesso. Date le caratteristiche di pregio delle specie allevate il valore delle produzioni incide in misura maggiore rispetto ai volumi prodotti, con percentuali del 7 per cento sulla piscicoltura e di quasi il 4 per cento sull’acquacoltura totale.

“I numeri – conclude Maurizio Fantini, direttore Coldiretti Lucca – parlano chiaro e considerata l’importanza del settore Coldiretti ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole anche misure straordinarie di sostegno all’occupazione tramite l’immediata estensione alla pesca della Cisoa o, in subordine, l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria in deroga e l’adozione di soluzioni di maggiore flessibilità nelle misure di gestione nazionali che, nel rispetto delle normative vigenti e in conformità con gli obiettivi della Pcp e del Ccnl, affidino la gestione di un plafond di giornate di pesca alla responsabile autodeterminazione aziendale”.

Coldiretti impresa pesca ha chiesto, infine, l’attivazione di tutti i bandi Feamp a valere su risorse disponibili del fondo ed esaurimento delle procedure in atto sui bandi svolti.