Baldini (Lega): “Pubbliche amministrazioni applichino le norme sul lavoro agile”

27 marzo 2020 | 23:08
Share0
Baldini (Lega): “Pubbliche amministrazioni applichino le norme sul lavoro agile”

Il capogruppo della Lega di Viareggio: “La priorità è la tutela dei lavoratori”

“In questi giorni di grave emergenza da contagio da coronavirus è oggetto di dibattito e ci si interroga, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni specialmente, in ordine al concetto ed alla materiale applicazione del cosiddetto “lavoro agile” che ovviamente interessa tanti dipendenti. L’articolo 87 del decreto legislativo 17 marzo 2020 numero 18 ne affronta l’attuazione affermando un principio guida e cioè che la forma del lavoro agile diviene la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni. Un concetto che deve essere tenuto in considerazione da parte degli enti locali ma anche in seno alle Asl“.  Così interviene Massimiliano Baldini capogruppo di Viareggio e responsabile provinciale degli enti locali della Lega.

“Pertanto, proprio nell’ottica del contrasto alla diffusione del contagio – dice Baldini – la ratio legis appare proprio quella di limitare l’accesso dei dipendenti nei luoghi di lavoro, le cui attività possano essere svolte dalla propria abitazione. Sussiste una doppia condizione per derogare a tale principio, conseguenza della pandemia, e per costringere il personale alla presenza in ufficio: che l’attività sia ritenuta indifferibile e che sussista altresì la necessaria presenza sul luogo di lavoro del dipendente“.

“Alla luce di una tale interpretazione condivisa – continua l’esponente della Lega – l’indicazione che proviene da più di una amministrazione pubblica di costringere il dipendente ad una richiesta di attivazione dello smart working non pare in linea con il decreto che, al contrario, afferma un principio che va accolto come già automatico ed in virtù del quale il lavoratore viene a trovarsi “ex lege” in lavoro agile, senza necessità di ulteriori adempimenti. Una situazione – quella per cui il lavoratore che svolge attività amministrativa, comunque differibile od in ogni caso che possa prescindere dalla presenza sul luogo di lavoro, debba essere posto in condizione di svolgere “lavoro agile” – alla luce della quale vanno necessariamente riconsiderate ad esempio molte delle attività che sono ancora svolte negli uffici del PO Versilia e dei medesimi Distretti collocando in lavoro agile – conclude Massimiliano Baldini – tutti i dipendenti il cui impegno può essere svolto con modalità che riduca il rischio dell’incolumità dei lavoratori”.