Maggioranza fa quadrato: “Il sindaco pensa al bene comune”

11 aprile 2020 | 14:13
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Maggioranza fa quadrato: “Il sindaco pensa al bene comune”

La reazione agli appunti di un gruppo di avvocati sulle ordinanze contro il coronavirus

“C’è da rimanere allibiti: in un momento come questo di emergenza nazionale, mai vissuto prima, ci sono persone che, invece di unire le forze per uscire al più presto da questa situazione si mettono a scrivere una lettera al sindaco per criticare le misure restrittive da lui adotatte, in qualità di autorità di sanità pubblica, per contenere il contagio”.

A scriverlo sono i gruppi della maggioranza e il presidente del consiglio comunale di Viareggio dopo la lettera arrivata al sindaco: “Oggi è toccato agli avvocati viareggini, o meglio ad alcuni di loro, che, con una lettera apparentemente garbata alla fine dicono che il sindaco è uno sceriffo e che il nostro comune è uno stato di polizia. Altro che toni garbati e concilianti – si legge in una nota – Il sindaco deve pensare al bene comune e stare dalla parte di tutti quei cittadini che fin dall’inizio hanno capito la gravità della situazione e si comportano da persone responsabili; purtroppo invece ci sono anche cittadini che, a voler pensar bene, ingenuamente credono che se si va da soli in pineta o al mare non si fa male a nessuno”.

“Poi succede che tutti e i 60mila abitanti di Viareggio, ciascuno da solo – va avanti la nota – vada sul molo (come nel primo weekend di chiusura a marzo) e tutti rigorosamente soli si fa assembramento, ma tanto non si fa male a nessuno. In altre parole: chi ragiona in questo modo, in solitario per così dire, in realtà alla fine non rispetta chi invece sta a casa sempre, come si deve fare; noi stiamo dalla parte di questi cittadini. Per questo occorre sacrificare, un poco e nel più limitato periodo possibile, non i nostri diritti, ma semplicemente le nostre abitudini. I nostri diritti sono garantiti, prima di tutto quello alla salute, da misure di questo genere; prevale il diritto alla salute o quello di fare una passeggiatina? Si rimane allibiti perché sono avvocati”.

“C’era bisogno della loro lettera proprio ora? Proprio in questo momento?  – conclude Del Ghingaro – E per di più nel periodo più difficile di questa quarantena, cioè la settimana di Pasqua? È una mossa opportuna? Oppure dietro c’è altro? Tra quei firmatari c’è una persona il cui nome a lungo figurava tra i candidati sindaci in opposizione alla ricandidatura; era proprio il caso che anche lui firmasse? Si tratta allora di una pura difesa del diritto (e comunque è più importante a nostro avviso quello alla salute collettiva) o di una presa di posizione politica? Lasciamo queste domande alle risposte dei cittadini, di sicuro però non possiamo che definire quantomeno inopportuna (per contenuti, parole e tempi) quella lettera e chiediamo che, se non sia proprio possibile astenersi dalla polemica, almeno si abbassino i toni. Il sindaco sceriffo? Ma si pensa davvero che quei provvedimenti non siano presi d’intesa con il prefetto e la direzione medica?“.