Commercianti e balneari, Marchetti (Fi): “L’unica soluzione è il fondo perduto”

4 maggio 2020 | 11:52
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Commercianti e balneari, Marchetti (Fi): “L’unica soluzione è il fondo perduto”

Il capogruppo invita la Regione a farsi garante dei prestiti necessari per rimettere in moto le attività

«Dopo tanti annunci di milioni e miliardi di liquidità, il governo si è dimostrato incapace di far arrivare i soldi alle persone e di far arrivare le garanzie proprie e di Sace alle banche che dovrebbero erogarli”. Così interviene il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti, appoggiando le proteste dei commercianti e balneari che in Versilia si dicono pronti a dar vita a una controserrata simbolica contro le decisioni del governo.

“Conte chiede un atto d’amore? Ma le banche non sono l’opera pia – va avanti il capogruppo -: custodiscono i risparmi di tutti ed è giusto che li tutelino o si mandano tutti i risparmiatori gambe all’aria. E allora, ora tocca alla Regione. Si lascino lavorare le attività, soprattutto i balneari la cui attività si esplicita in gran parte all’aperto e che hanno spesso già adeguato i loro spazi alle nuove esigenze di sicurezza. E sui sostegni, dopo due mesi di ritardi e inconcludenze, si vicari il governo sulle garanzie alle erogazioni e, sui sostegni, si rastrelli il bilancio regionale in ogni angolino per creare un portafoglio da aprire per le erogazioni a fondo perduto, che ormai con tutto questo ritardo rimangono la sola ancora di salvezza possibile. E non è detto che basti”.

“Dall’avvio del lockdown il governo si è totalmente dimenticato del settore balneare – continua Marchetti -. Solo con fatica siamo riusciti a rimediare in zona Cesarini rispetto al tempo imprenditorialmente utile la possibilità, per loro, di effettuare manutenzione presso i loro stabilimenti. Ma ora bisogna ripartire. Molti gestori hanno già adeguato i loro arenili ai protocolli anticontagio. Chi dimostra di avere attuato il protocollo deve poter iniziare a lavorare. E questo vale tanto per i balneari, quanto per i negozianti”.

“Da marzo si sono annunciati i sostegni del ‘Cura Italia’ – aggiunge Marchetti  -. Ma oggi siamo a maggio e la gran parte di questi imprenditori, negozianti, commercianti non ha ancora visto un centesimo e spesso non ha avuto nemmeno accesso all’avvio delle pratiche, gravate da stratificazioni burocratiche assurde. Non si aiuta, né si mette in condizione il comparto di riprendere a camminare da sé. I soldi promessi col ‘Cura Italia’ vanno erogati e replicati ma non bastano già più. Il prestito, piuttosto che lo slittamento delle scadenze, col passare delle settimane hanno perduto di senso: dopo due mesi senza entrate, ormai la sola possibile ancora per salvare il salvabile è il fondo perduto, possibilmente senza intermediari e dietro autocertificazione“.

Il capogruppo di Forza Italia contesta poi l’operato del governo. “Conte ha promesso milioni e miliardi in interventi televisivi in diretta durante i telegiornali serali – incalza Marchetti – e poi ha lasciato il cerino in mano alle banche che ancora attendono le garanzie promesse dallo Stato e da Sace. E come dovrebbero fare a erogare i soldi, in assenza di garanzie? Le banche non sono enti benefici e i soldi che movimentano sono i risparmi di tutti noi. Coi suoi Dpcm Conte ha creato un corto circuito che rischia di incenerirci tutti. I cittadini il coraggio hanno dimostrato. Ora lo stesso coraggio deve dimostrarlo la Regione rimettendo in moto le attività, facendosi garante dei prestiti e trovando soldi da far arrivare subito. Ripartire in sicurezza si può e si deve”.