Ripartenza, Del Ghingaro: “È il momento di pensare a un piano economico e sociale a lungo termine”

La riflessione del sindaco di Viareggio nel giorno della riapertura di gran parte delle attività
Cos’è la ripartenza? Oggi (18 maggio) è il giorno in cui la maggior parte delle attività può tornare in parte alla normalità. Un ritorno però che non cancella i dubbi e le perplessità che hanno accompagnato gran parte degli amministratori durante l’evolversi della pandemia. Un ritorno che non cancella le responsabilità della politica. Parte da qui la riflessione del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro all’orizzonte di una ripartenza che non può prescindere da “un piano di politica sociosanitaria all’avanguardia” e da “investimenti pubblici strutturali e infrastrutturali.
“Da oggi si riapre quasi tutto – afferma Del Ghingaro -. Ma i morti, i malati, gli ospedali stipati, i tamponi che non arrivano, i bollettini quotidiani drammatici, non possono essere dimenticati con un decreto. Un virus non si sconfigge con la carta bollata. Ecco perché dobbiamo stare attenti, rispettare le regole che ci sono state date e attenerci alle indicazioni di chi ne sa più di noi. Sarei stato più prudente, lo confesso, ma se si è deciso la pressoché totale riapertura del Paese vuol dire che il Governo aveva le carte per poterlo fare: previsioni sanitarie, andamenti epidemiologici, statistiche di contagi, contenimento del covid. Inevitabilmente ci dobbiamo fidare degli esperti e mi auguro che la decisione sia stata presa da loro, o quanto meno con loro, invece che con una semplice presa di posizione della politica, perché questo non sarebbe né intelligente, né utile in momenti drammatici come quelli che stiamo attraversando”.
“Quindi si riparte, si riparte un po’ intontiti e incerti, ma si riparte – va avanti il primo cittadino di Viareggio -. I provvedimenti che sono stati approvati, che portano 55 miliardi di euro nel sistema economico e sociale spero facciano il loro effetto e diano modo alle imprese di avere l’abbrivio per tirar su le saracinesche e alle famiglie di riavere l’obiettivo del lavoro, insieme alla protezione delle fasce ancora più deboli della popolazione. Penso che ora però sia arrivato il momento della programmazione di medio e lungo respiro, per individuare misure strutturali e di sistema, per questo sì che politica deve avere il primato. È di fronte ad una inevitabile ‘ricostruzione’ che si misura non solo il grado di affidabilità, ma anche e soprattutto la misura della qualità di una classe dirigente”.
“Mi auguro di dopo le urgenze, i contenimenti delle emergenze, gli inevitabili disorientamenti – prosegue Del Ghingaro – si metta mano ad un piano strutturale economico sociale ambizioso che preveda tra le altre cose: investimenti pubblici strutturali e infrastrutturali, novazione di sistema della legislazione tributaria e fiscale, un piano di politica sociosanitaria all’avanguardia e valorizzazione del pianeta Italia con uno sviluppo sostenibile e moderno. l governo e il parlamento dovrebbero aprire una nuova agenda politica, coinvolgendo le realtà regionali e locali, per superare la contingenza e dare aria alle stanze, chiuse per troppo tempo. L’Italia ha ora bisogno di orizzonti, di partecipazione, di misure che guardino al futuro. Questa per me è la ripartenza”.