Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”

5 giugno 2020 | 12:13
Share0
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”
Versilia, la fotodenuncia di Marchetti (Fi): “Le spiagge sono invase da sfalci non rimossi”

Gli scatti del consigliere regionale questa mattina (5 maggio) sugli arenili della costa

Le spiagge sono invase dagli sfalci non rimossi. I Consorzi di bonifica non devono lasciare dispersi i loro rifiuti”. E’ questa la didascalia che fa da contorno alle immagini scattate dallo stesso capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che questa mattina (5 maggio) è andato a verificare lo stato degli arenili versiliesi immortalando la situazione dopo le piogge della notte.

residui naturali sulle spiagge della versilia

“Hanno appena faticosamente avviato una stagione nel regime dei minimi e ora si ritrovano con le spiagge invase dagli sfalci che il Consorzio di bonifica non ha rimosso dopo aver ripulito i fossi – racconta il consigliere regionale -. I balneari pagano fior di contributi, non certo per ritrovarsi come sempre a essere l’ultimo anello della catena alimentare economica. Così non va bene, chiedo per loro l’abbattimento della tassa. I Consorzi devono rimuovere i loro materiali di risulta, non lasciarli dispersi a giro. La pioggia ha gonfiato i fossi, soprattutto quelli dell’Abate e di Motrone. I flussi delle acque hanno portato a mare i cumuli di materiale di sfalcio che evidentemente i Consorzi di bonifica avevano lasciato a margine. Le correnti marittime li hanno ribattuti sostanzialmente nei denti ai balneari, riportandoli a invadere la spiaggia con cumuli vistosi anche a riva. Quello non è lavarone o comunque non solo. Lì c’è dell’erba e altro materiale non certo di origine marina”.

“Ora basta – conclude Marchetti -. I balneari non possono essere sempre gli ultimi. Visto che i Consorzi non puliscono dove lavorano, allora si abbattano i contributi per i titolari degli stabilimenti che stamani, di venerdì e quindi a ridosso del fine settimana, si sono ritrovati con montagne intere di prato molle da ripulire. Documentazione fotografica del danno e, alla prossima cartella, abbattimento a conguaglio. Ma che, si scherza? Si puliscono i fossi e il pattume va a chi viene dopo? E’ un effetto domino inaccettabile, oltre che irresponsabile. Le ripuliture si fanno ad arte, dallo sfalcio alla rimozione del materiale”.