Perini Navi, sì unanime del consiglio regionale alla mozione di Baccelli

Saranno messi in campo gli strumenti necessari a rilanciare la produzione e salvaguardare i livelli occupazionali
Un tavolo di confronto con la proprietà, sindacati, sistema creditizio e bancario. Il sì unanime del Consiglio regionale è arrivato durante la seduta di ieri (10 giugno) alla mozione sulla Perini navi di Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente della commissione territorio e ambiente.
“Non posso che esprimere soddisfazione per il via libera dell’assemblea Toscana alla mozione con cui sollecito la giunta regionale a mettere in campo un’attenzione particolare sulla situazione della Perini Navi, e sul futuro degli stabilimenti di Viareggio – commenta Baccelli -. Di fatto con l’approvazione di quest’atto impegniamo la giunta non solo a monitorare tale vicenda ma di istituire un tavolo di confronto con la proprietà, le organizzazioni sindacali e di categoria, il sistema creditizio e bancario, e il mondo della politica ai vari livelli istituzionali. L’obiettivo è quello di chiarire, in presenza di dati certi, i contorni della vicenda e studiare tutte le possibili azioni atte a garantire un futuro all’azienda in un’ottica di tutela dell’imprenditorialità, della produzione e dell’occupazione della filiera nautica e delle imprese dell’indotto, anche in vista del possibile acquisto del capitale di maggioranza da parte di Sanlorenzo, cantiere italiano produttore di yacht”.
“Ricordo che il marchio Perini Navi nel settore della nautica rappresenta per la Toscana un simbolo di imprenditorialità e occupazione storicamente radicato nel territorio di Viareggio – continua Baccelli -. E che la situazione di crisi venutasi a creare negli ultimi anni, aggravata dalle conseguenze dell’emergenza covid19, e la relativa decisione del Cda dell’azienda che il 20 maggio scorso ha annunciato il ricorso al concordato in bianco come strumento di gestione della crisi e ristrutturazione del debito richiede oggi un’attenzione specifica da parte delle istituzioni. L’operazione da 50 milioni di euro con la quale la dirigenza San Lorenzo avrebbe dichiarato di essere orientata al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, ma sulla quale il mondo sindacale ha espresso preoccupazione e perplessità per la mancanza di piani industriali, rappresenta un passaggio decisivo per il futuro dell’azienda. Per questo è necessario mettere in campo tutti gli strumenti necessari a rilanciare la produzione e salvaguardare i livelli occupazionali”.