Viareggio Civica: “Terrazza della Repubblica nel degrado”

La lista attacca l’amministrazione: “Nonostante promesse e annunci la zona è nell’abbandono”
Terrazza della Repubblica, Viareggio Civica va all’attacco: “Mentre il sindaco uscente millanta lavori e sogni mai realizzati spendendo, per una brochure, oltre 21000 euro dei cittadini e riempiendo 72 pagine di ‘faremo, spenderemo e altri annunci’, la situazione della zona più cool della città è questa. In assenza di tutte le necessarie autorizzazioni, nel 2018 il comune ha fatto distruggere la pavimentazione per far realizzare i sottoservizi a Mo.Ver ed illudere la comunità di far partire i lavori di restauro”.
“Nel 2019 – si legge nella nota – sono stati effettuati ulteriori sottoservizi distruggendo la pavimentazione residua e, così, anche nel 2020. Dopo due anni di macerie e oltre 220.000 euro spesi per avere pericolosi detriti, il sindaco continua a promettere lavori che, di fatto, non partiranno prima della consultazione elettorale. Visto che ormai, per questa zona, il danno è stato fatto, vediamo come prevenire danni futuri: prima di tutto reperire le risorse (e non millantare di averle); iniziare i lavori quando i progetti sono approvati ed esecutivi; fare le gare d’appalto e abbandonare gli affidamenti diretti, se non strettamente necessari e/o urgenti; definire l’ambito operativo di Mover ovvero, nel caso specifico, tutti i lavori, compresi i sottoservizi, potevano essere inseriti nella gara d’appalto; sarebbero certamente costati meno e non avremmo avuto la terrazza completamente devastata e pericolosa per anni”.
“Nel frattempo, per questa come per le altre aree urbane – si aggiunge -, dobbiamo assolutamente privilegiare il decoro e, quindi, riorganizzare la raccolta dei rifiuti per evitare quanto documentato dalle nostre foto. Esporre bidoni ricolmi di spazzatura nelle ore di maggiore affluenza in una zona a vocazione turistica non è assolutamente ammissibile e, quindi, sarà necessaria una revisione degli orari di ritiro unitamente alla realizzazione di aree di ritiro opportunamente integrate con l’ambiente circostante”.