Simoni: “Cava Fornace, Giani poco credibile”

3 agosto 2020 | 17:19
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Simoni: “Cava Fornace, Giani  poco credibile”

Il candidato Fdi alle regionali: “Il suo improvviso interesse ha dell’assurdo”

“L’improvviso interesse per la chiusura di Cava Fornace da parte del candidato alla presidenza della Regione Eugenio Giani ha dell’assurdo e del contraddittorio”. Lo afferma Massimiliano Simoni, in corsa alle elezioni regionali per la carica di consigliere per Fdi, all’indomani delle dichiarazioni dell’attuale presidente del consiglio regionale che prende posizione sulla necessità di rispettare le relative delibere regionali e comunali.

“A sorpresa – puntualizza Simoni – oggi Giani si prende a cuore una causa alla quale, per tre anni, non si è mai interessato.  Nel farlo commette oltretutto un clamoroso autogol e la motivazione si trova in quel filo rosso che lega la gestione della discarica al Partito Democratico. Forse Giani fa finta di non sapere, oppure omette di dire che la cava è di proprietà di Alia Spa, società della quale i principali proprietari risultano essere i comuni di Firenze e Prato, a guida Pd, ed è gestita da Programma ambiente Apuane, interamente di proprietà della stessa Alia”.

Dunque, secondo il candidato di Fdi, che da sempre ha spinto per la chiusura di Cava Fornace,” Giani è poco credibile quando afferma, tra l’altro solo ora – come sottolinea Simoni –  la necessità di portare a termine questa operazione”.

“Una gestione dei rifiuti in cui controllore e controllato risultano essere facce della stessa medaglia – insiste in conclusione il candidato di Fdi – ha portato a trascurare una problematica seria per i cittadini che da anni chiedono la revisione dell’autorizzazione regionale della discarica. E’ un controsenso pensare che la Regione, a guida Pd, nel tavolo delle trattative, abbia la forza e, soprattutto, la volontà di contrapporsi a società composte dagli enti comunali dello stesso partito. Se i cittadini vogliono ottenere risposte concrete di fronte a questioni così fondamentali per l’ambiente e la propria salute, allora l’unica soluzione è quella di voltare pagina e scegliere di sradicare un sistema che ha creato questo dannoso immobilismo”.