Stretta alle discoteche, Silb Versilia: “Ordinanza che non risolve il ‘problema’ movida”

17 agosto 2020 | 17:39
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Stretta alle discoteche, Silb Versilia: “Ordinanza che non risolve il ‘problema’ movida”

Lo sfogo di Emiliano Cerri: “I nostri associati hanno fatto i salti mortali per garantire la sicurezza nei locali”

E’ un’ordinanza che di per sé non risolve il problema della movida, ma anzi va nell’ordine inverso“. A parlare è Emiliano Cerri, rappresentante del sindacato Sale da ballo della Versilia e titolare del Maki Maki di Viareggio. Dopo la stretta del governo sulle discoteche, legata al ripresentarsi di alcuni focolai nei luoghi del divertimento, ad alzare la voce sono infatti i gestori dei locali toccati dall’obbligo di chiusura. Pochi, secondo Cerri, quelli che, come in Versilia, dovranno rinunciare alla musica come intrattenimento.

Le discoteche erano gli unici locali notturni ad avere normative stringenti, che adottavano i dispositivi di sicurezza e applicavano le misure anticontagio alla lettera- spiega Cerri – Con questa ordinanza si chiudono i locali da ballo ma si lascia a bar e ristoranti la possibilità di mettere musica e intrattenere la clientela. Un’incoerenza che stiamo pagando dopo una battaglia mediatica spropositata che ha equiparato l’abbassamento dell’età del contagio con la movida e quindi con le discoteche. Ma se il problema è la movida allora il testo di questa ordinanza è da rivedere. In Versilia sono solo quattro o cinque i locali che hanno fatto i salti mortali per adattarsi alle normative e adesso di punto in bianco si trovano costretti a dover chiudere, questo non basterà a impedire ai ragazzi di incontrarsi. E’ l’ordinanza stessa a concedere loro di intrattenersi fuori dai locali, in piazze e luoghi non attrezzati per il rispetto delle misure anticontagio”.

Tra le discoteche finite sotto osservazione per il ripresentarsi di alcuni casi c’è anche il Seven Apples, dove una ragazza in attesa dell’esito del tampone – poi risultato positivo – ha trascorso una serata al rientro dalle vacanze, a seguito della quale altri presenti sono risultati positivi. “Un focolaio che continua ad essere presunto – spiega Cerri -. Quello che sappiamo è che questa ragazza era stata contagiata e ha passato una serata in discoteca, al seguito della quale sono stati fatti tamponi ai presenti e altri clienti sono risultati positivi. Quello che non possiamo sapere e che ci dirà semmai l’indagine epidemiologica è se i ‘nuovi contagiati’ sono direttamente riconducibili al contatto con la ragazza, e non contagiati in precedenza. L’unica cosa che possiamo garantire è che la gran parte dei nostri associati ha fatto i salti mortali per permettere ai ragazzi di divertirsi in sicurezza. Ora aspettiamo di capire se e quali provvedimenti verranno presi da governo o Regione per la nostra tutela”.

Della stessa opinione anche il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni che a seguito dell’ordinanza ha deciso di inviare una lettera al presidente del Consiglio e ai ministri in carica. “[…] Non sarebbe stato più opportuno emettere un provvedimento per un controllo serrato all’interno dei locali con sanzioni elevate che arrivassero sino al fermo di polizia per coloro i quali non rispettavano tali provvedimenti? – ha scritto Mallegni -. I nostri giovani, i nostri figli, non staranno rinchiusi in casa ma andranno nei bar, si ritroveranno sulle spiagge, si incontreranno per le strade, insomma, cambierà soltanto il luogo di aggregazione ma, purtroppo, non gli atteggiamenti. Non è possibile, a cuor leggero, chiudere migliaia di imprese con un solo tratto di penna, non curanti delle ricadute economiche ed occupazionali che ciò provocherà. […] Riteniamo che l’uso della mascherina e il distanziamento personale siano elementi ancora oggi indispensabili per la salute pubblica e di ciascun cittadino, tuttavia chiudere indiscriminatamente le imprese senza valutare caso per caso è stata una violenza ulteriore che avete praticato all’economia nazionale”.