Pescatori siciliani prigionieri in Libia: Viareggio vicina alle famiglie

26 ottobre 2020 | 16:12
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Pescatori siciliani prigionieri in Libia: Viareggio vicina alle famiglie

I gruppi di maggioranza in consiglio comunale: “Non accettiamo strumentalizzazioni politiche sulla vicenda”

“Non accettiamo strumentalizzazioni politiche sulla vicenda dei pescatori trattenuti in Libia”. Sono categorici i gruppi di maggioranza del consiglio comunale di Viareggio sul tema.

“L’amministrazione segue con particolare attenzione la vicenda degli equipaggi dei due pescherecci italiani fermati da un pattugliatore libico e trattenuti dall’inizio di settembre in territorio libico – spiegano i consiglieri che sostengono Giorgio Del Ghingaro – Viareggio si sente particolarmente vicina alle famiglie dei pescatori coinvolte in questo grave episodio non solo per senso di giustizia ma anche per i legami di fratellanza che esistono tra le marinerie pescherecce siciliane e la marineria viareggina che trae ancora oggi linfa vitale da quelle famiglie di pescatori siciliani che si sono trasferite a Viareggio a partire dagli anni Cinquanta, rinvigorendo la tradizione dei trabaccolari e della comunità marinara locale”.

“Questo senso di vicinanza  – aggiungono –  ha fatto si che sin da subito l’amministrazione viareggina si interfacciasse con i rappresentanti locali della pesca affinché attraverso le associazioni di categoria regionali e comunali fosse data la massima visibilità alla vicenda e fosse rappresentata nelle sedi opportune la necessità di uno sforzo diplomatico importante per riportare a casa i 18 pescatori ingiustamente detenuti in Libia. L’amministrazione comunale crede fermamente che in simili circostanze sia fondamentale il lavoro di squadra e la mobilitazione piuttosto che la sterile polemica, la strumentazione politica o le iniziative individuali. E in tal senso si è attivata e continua agire”.

Il Golfo della Sirte – concludono i consiglieri di maggioranza – è da tempo un’area critica e rischiosa per le imprese di pesca italiane che decidono di calare le reti in quell’angolo di Mediterraneo e il fermo delle due imbarcazioni non è il primo caso che lo Stato italiano si trova ad affrontare. Ci sarà un momento per rivedere gli accordi internazionali che regolano i diritti di pesca nel Golfo della Sirte. Si tratta certamente di questioni importanti ma che passano in secondo piano di fronte all’angoscia delle famiglie coinvolte e alla liberazione dei pescatori. Da qui ad allora il Comune di Viareggio continuerà a lavorare di concerto con le associazioni di categoria affinché si arrivi ad una positiva soluzione della vicenda”.