Viareggio Meticcia: “Fuori il nome del bar in Passeggiata sanzionato per razzismo”

15 novembre 2020 | 17:49
Share0
Viareggio Meticcia: “Fuori il nome del bar in Passeggiata sanzionato per razzismo”

I militanti: “La cittadinanza deve sapere quale è il locale a cui i vigili urbani hanno fatto la multa da mille euro per non aver fatto entrare una famiglia siriana”

“Contro il razzismo bisogna fare i nomi”.

E’ la richiesta di Viareggio Meticcia dopo la multa, da mille euro, elevata nello scorso fine settimana dalla polizia municipale a un bar in Passeggiata che non aveva fatto entrare nel locale una famiglia siriana, nonostante tutti indossassero le mascherine anti Covid 19.  Come spiegato dalla stessa comandante dei vigili urbani Iva Pagni al bar è stata applicata la sanzione prevista dal testo unico leggi di pubblica sicurezza, che all’articolo  187 recita: gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.

“L’ennesimo episodio razzista si è consumato nel salotto buono della città – commenta Viareggio Meticcia -. Stavolta la discriminazione non prende di mira un senza tetto, ma si scaglia contro una famiglia che si vede sbarrato l’accesso al locale adducendo come giustificazione la non conformità della mascherina. Casualmente, la famiglia ha origini siriane.  La Municipale, fuori dal locale, verifica l’idoneità del dispositivo di sicurezza. L’uomo entra nuovamente nel locale per chiarire il malinteso, ma viene bruscamente cacciato davanti alla moglie, ai figli, e a tutti i presenti, testimoni di un’umiliazione squallida, imbarazzante e illegale. Al locale è stata inflitta una multa di mille euro, mentre la famiglia ha deciso di intraprendere un’azione legale contro l’esercizio commerciale”.

“Come assemblea impegnata nella lotta al razzismo e nell’inclusione, siamo convinti che certi gesti debbano essere apertamente respinti e condannati – prosegue Viareggio Meticcia – Vista la gravità dell’offesa ai danni della famiglia, colpevole solo di voler effettuare una consumazione, crediamo sia dovere dell’addetto stampa del Comune e dei mezzi stampa tutti rendere pubblico il nome dell’esercizio commerciale che ha ricevuto la sanzione”.

“La cittadinanza tutta – concludono i militanti – ha il diritto di poter scegliere di non contribuire alle entrate economiche di chi viola la legge contravvenendo al diritto garantito dalla Costituzione italiana di non subire discriminazioni di sesso, razza,  lingua,  religione,  opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.