Mover disdice accordo Covid, i sindacati: “Situazione assurda”

Fit Cisl e Filt Cgil: “Non si può venire meno ai patti già presi”
“Dopo lunga trattiva, il 26 ottobre tra azienda Mover e organizzazioni sindacali viene finalmente firmato un accordo della durata di tre mesi per tutelare i dipendenti dagli effetti economici negativi del Covid. Ebbene, a distanza di un solo mese, il 27 novembre, l’azienda con semplice mail comunica la disdetta di tale accordo con effetto retroattivo, tutto ciò, dopo avere fruito dei benefici che l’esecuzione dell’accordo ha prodotto in favore della società durante la sua vigenza”. Sul piede di guerra i gruppi di Filt-Cgil Lucca e Fit-Cisl Toscana nord secondo i quali “la disdetta costituisce l’ennesimo comportamento antisindacale posto in essere da Mover”.
“L’attuale amministratrice unica Placida Canozzi – spiegano i sindacati – dopo aver nei mesi precedenti ignorato le richieste avanzate dalla organizzazione sindacale circa il rispetto degli accordi sottoscritti questa volta, in spregio alle elementari regolare di concertazione ha addirittura disdettato un accordo dopo solo un mese. Probabilmente l’amministratrice unica ritiene che il suo ruolo di amministratrice consista nell’interpretare Penelope la moglie di Ulisse nell’epica vicenda mitologica scritta da Omero, dove di giorno tesseva il sudario di Laerte e la notte lo disfaceva… qua la Canozzi fa uguale, firma gli accordi di giorno e la notte li disdice“.
“Di questi tempi – si legge nella nota – i lavoratori non hanno voglia di assistere a rappresentazioni teatrali, pur trattandosi di grandi interpretazioni ma hanno la necessità di arrivare a fine mese con lo stipendio per mantenere le proprie famiglie come del resto è la necessità di tutti gli italiani. Come organizzazioni sindacali aggiungiamo che gli accordi sono un contratto tra due parti, frutto di reciproci impegni, rinunce e compromessi dunque vanno rispettati. La stessa proprietà pubblica di Mover ovvero il Comune di Viareggio con il suo 60% delle azioni rispetta l’accordo/contratto con il socio privato, l’impresa Del Pistoia dove quest’ultima si vede commissionata lavori pubblici per almeno un milione e mezzo di euro all’anno”.
“Se la proprietà rispetta tali accordi – spiegano – non vediamo come la rappresentante della proprietà non debba fare lo stesso con gli accordi sottoscritti con i lavoratori. Una situazione assurda quella creatasi che come sindacati non possiamo ignorare visto che l’azienda per sua stessa ammissione non ha un problema di liquidità aziendale. A noi piuttosto sembra più una prova di forza verso una categoria di lavoratori, spesso non amata dai cittadini, che si è impegnata per contratto a fare il proprio dovere per portare a casa la pagnotta’”.
“Se poi l’amministratrice ha sbagliato a fare i propri conti non è colpa nostra e sarà un problema della proprietà prenderne atto. In una società a partecipazione pubblica, che non ha problemi economici – si legge – non si può continuamente venire meno agli accordi presi. Pertanto questo conflitto perenne tra Azienda e lavoratori riteniamo non sia altro che il sintomo di una dirigenza aziendale incapace a gestire i rapporti umani, creando continui problemi con i lavoratori che non hanno luogo di esistere. Rispetto, concertazione, buona fede e correttezza devono essere i canoni su cui si fonda l’operato della dirigenza pubblica e che devono regolare le relazioni sociali”.
“La Mover – concludono i sindacati – è già stata condannata per il comportamento antisindacale assunto e per questo la società ha dovuto sostenere ingenti costi per il pagamento delle spese legali. Dobbiamo pensare che l’amministratrice voglia commettere gli errori realizzati da chi l’ha preceduta?“.