Ex cava Fornace, Programma Ambiente Apuane: “Ininfluente sul depuratore ogni conferimento dall’impianto”

9 dicembre 2020 | 17:19
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Ex cava Fornace, Programma Ambiente Apuane: “Ininfluente sul depuratore ogni conferimento dall’impianto”

Il consiglio di amministrazione: “I dati Gaia chiariscono molti dubbi: rispettati tutti i limiti dello scarico in fognatura”

“La nota di Gaia in risposta al Comune di Pietrasanta chiarisce molti dei dubbi presentati da cittadini e istituzioni, a meno che non si voglia essere per forza in malafede: Programma Ambiente Apuane non ha mai scaricato in fognatura il percolato se non per un test di prova, il collegamento è stato fisicamente chiuso da Gaia rendendo impossibile il conferimento di reflui”. È il consiglio di amministrazione di Programma Ambiente Apuane a riportare il contenuto della risposta che il gestore idrico ha dato alle richieste avanzate dal Comune di Pietrasanta. Numeri e specifiche tecniche, di cui la società ha appreso sui social, che chiariscono l’assoluta sicurezza dell’eventuale scarico in fognatura e la totale assenza di rischi per la rete, il depuratore e tutto il territorio: “Per quanto riguarda l’eventuale ‘carico’ aggiuntivo sulla rete fognaria il giudizio è lapidario: un conferimento da parte dell’impianto di ex Cava Fornace, nel massimo dell’autorizzazione concessa, peserebbe per lo 0,27% sui volumi che ogni giorno tratta il depuratore Lavello2. Del tutto ininfluente”.

“Un passaggio importante che vogliamo sottolineare – scrive il gruppo – è che, escluso un test di prova, la discarica seppur autorizzata dalla Regione Toscana nel 2016  (senza deroga per i solfati, ossia gesso), non ha mai conferito il percolato in fognatura da allora. Anche perché Gaia, nello stesso anno, ha chiuso fisicamente lo scarico. Non solo. Il gestore idrico ha chiarito che la gestione dello scarico sarà controllato da Gaia stessa e consentirà di impedire l’arrivo di reflui dall’impianto in occasione di piogge intense. Questo – spiegano – perché la discarica è dotata di un serbatoio di accumulo dedicato in grado sopportare sospensioni dello scarico anche di lunga durata”.

Ci sono poi chiarimenti e dettagli che riguardano l’autorizzazione richiesta, i volumi dei conferimenti previsti e l’incidenza sulla tenuta della rete: “L’autorizzazione concessa nel 2016 prevede 15mila metri cubi l’anno, circa 68 metri cubi al giorno – prosegue il cda di Programma Ambiente Apuane -. Il depuratore interessato è quello del Lavello2 che ogni giorno gestisce 25mila metri cubi di reflui. Significa che l’eventuale conferimento dalla discarica influirebbe per lo 0,27% nel volume complessivo in ingresso al depuratore. Praticamente niente”.

“Gaia inoltre precisa che si tratta di percolato proveniente da materiali che sono prevalentemente inerti dove sono ‘assenti sostanze tossiche’ e chiarisce un aspetto che come società abbiamo già ribadito: ‘Da tutte le analisi relative agli anni 2016 – 2020 si evince il rispetto dei limiti allo scarico in fognatura’ previsti dalla normativa e delle deroghe previste. Per il parametro solfati (gesso), per il quale si richiede la deroga, solo 3 su 12 analisi presentano lievi superamenti del valore limite. E infine lo stesso gestore rimarca in conclusione che la presenza dei solfati nelle acque superficiali è già presente naturalmente a causa del calcare cavernoso della pianura alluvionale, già negli anni ’90 e prima che l’impianto di ex Cava Fornace entrasse in funzione”.