Ospedale Versilia, Montemagni (Lega): “Esclusione dall’avvio della fase vaccinale inspiegabile”

21 dicembre 2020 | 15:24
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Ospedale Versilia, Montemagni (Lega): “Esclusione dall’avvio della fase vaccinale inspiegabile”

La capogruppo in consiglio regionale chiede alla Regione di fare chiarezza sui parametri utilizzati per scegliere le dodici strutture

La capogruppo in consiglio regionale della Lega Elisa Montemagni ha predisposto un’interrogazione in merito all’esclusione dell’ospedale Versilia dall’elenco delle strutture scelte per l’avvio della fase vaccinale.

“Siamo ormai a ridosso dell’avvio della prima fase vaccinale anticovid – afferma Montemagni – e la Regione ha individuato dodici ospedali di riferimento per questa importante e molto attesa attività sanitaria. Scorrendo l’elenco dei nosocomi notiamo che non è annoverato il Versilia, visto che per la provincia di Lucca, è presente solo il San Luca. Ci chiediamo, dunque quali siano stati i criteri che hanno determinato la scelta delle predette strutture e come, in generale, si sia organizzata la Regione in vista di una vaccinazione che coinvolgerà, ci auguriamo nel giro di pochi mesi, milioni di toscani”.

“Tornando all’esclusione dell’ospedale ubicato a Lido di Camaiore – sottolinea la rappresentante della Lega – pensiamo che la scelta sia stata sbagliata, perché l’area lucchese, com’è noto, prevede due zone ben distinte, una più interna ed un’altra tirrenica. Per conoscere, dunque, in dettaglio l’organizzazione di questa complessa macchina sanitaria che partirà il 27 dicembre abbiamo, quindi, predisposto un’interrogazione in cui chiediamo di sapere quali iniziative abbia adottato la Regione in vista della stessa campagna vaccinale, se la scelta dei centri è motivata solo da un fattore geografico, in pratica un ospedale per provincia, a parte Firenze che ne conta tre, se abbiamo un numero sufficiente di celle frigorifere, atte a conservare adeguatamente i vaccini e non ultimo se si siano previste eventuali scorte di siringhe, nella malaugurata ipotesi, che da Roma, non ne arrivassero, in modo tempestivo, un congruo numero”.