Perini Navi, Fiom Cgil: “Basta proroghe, il 15 gennaio sia la fine dell’agonia aziendale”

Il sindacato esorta le istituzioni ad accompagnare l’azienda in un processo di avvicendamento imprenditoriale
“Chi ha fallito lasci spazio a una soluzione industriale. Basta proroghe, il 15 gennaio sia la fine dell’agonia aziendale“. Così Fiom Cgil e Rsu tornano sulla questione della Perini Navi di Viareggio.
“I lavoratori sono stanchi di questa situazione di incertezza che va avanti da mesi – spiega il sindacato -. Ogni giorno che si lascia trascorrere l’azienda perde valore e ha meno possibilità di riprendere a lavorare. I lavoratori migliori quelli che le barche le costruiscono davvero se ne vanno uno dopo l’altro e si sta depauperando il vero valore dell’azienda. Senza capibarca, senza gli operai artigiani di Perini Navi e i responsabili operativi della produzione giorno dopo giorno le possibilità di costruire la qualità Perini viene meno e la responsabilità è di una direzione che dopo oltre sette mesi non è stata in grado di produrre un piano di organizzazione e di rilancio. Ad oggi i migliori lavoratori vengono accompagnati all’uscita del cantiere invece di essere trattenuti, segno per noi evidente che non c’è fiducia nel disegno aziendale nemmeno da parte della direzione”.
“Un disegno che nessuno conosce tranne il suo proposito di lento svuotamento del valore aziendale – va avanti Fiom Cgil -. La caccia in corso al prestito del fondo Bluskye è una soluzione effimera che si vorrebbe conseguire con meccanismi poco chiari su cui anche la Regione si è espressa ponendo necessità di trasparenza. Il rischio, senza una soluzione industriale, è quello di trovarsi con delle barche da costruire senza gli uomini per realizzarle. Le istituzioni accompagnino l’azienda in un processo di avvicendamento imprenditoriale. Diversamente un’azienda menomata come quella che si va configurando è destinata in ogni caso a un pessimo finale”.