Mense scolastiche a Massarosa, i sindacati: “Il Comune ci ripensi”

La denuncia di Cgil, Cisl e Uil: “Le adesioni al nuovo servizio sonostate poco più di 330”
Mense scolastice a Massarosa, l’appello dei sindacati: “Il comune ci ripensi”.
“Come era prevedibile la sofferta vicenda delle mense scolastiche di Massarosa si sta indirizzando verso l’epilogo peggiore – spiegano Cgil, Cisl e Uil – Negli incontri che come sindacati avevamo avuto a suo tempo con l’amministrazione comunale, avevamo evidenziato tutte le criticità che potevano emergere dalla scelta
di privatizzare tout court un servizio che invece riteniamo debba essere gestito dalle amministrazioni locali. E purtroppo avevamo ragione“.
“A fronte di circa mille e 700 pasti forniti nei precedenti anni scolastici, le adesioni al nuovo servizio sonostate poco più di 330 – aggiungono le sigle sindacali – ma quello che è ancora più paradossale è che, da
una parte, trattandosi di una sorta di convenzione, i genitori hanno la libertà di scegliere se aderirvi o meno. Dall’altra parte la legge e le norme vigenti vietano di portare all’interno delle scuole alimenti preparati in casa. A tali norme erano state concesse delle deroghe legate all’emergenza Covid al fine di consentire la ripresa della scuola. Ma si tratta appunto di deroghe temporanee, e sembra che il Comune di Massarosa non si fosse nemmeno accertato con gli organismi competenti se per i prossimi mesi sia ancora consentito. Ed in caso, come saranno organizzati i pasti? Potranno mangiare tutti insieme oppure no?”
“Le ricadute sul personale addetto al servizio di ristorazione scolastica saranno devastanti – l’allarme lanciato – Con un numero così esiguo di pasti l’azienda che ha vinto la gara si è resa disponibile ad assumere poco più del 50% del personale, e comunque, la maggior parte, con contratti di 7 ore e mezzo settimanali. Nonostante gli sforzi delle aziende uscenti per trovare ricollocazione al personale in esubero, vi sarà un numero importante di persone che rimarrà senza occupazione”.
“Filcams, Fisascat e Uiltucs – concludono – hanno già avuto 2 incontri con le imprese coinvolte e lunedì 11 gennaio si terrà un terzo incontro. Ma, stante la situazione, sarà impossibile raggiungere un accordo. Ci spiace dover dire lo avevamo previsto!”.