Massarosa, Pd: “Ora anche una parte del centro destra prende le distanze da Coluccini”

Adolfo Del Soldato, Damasco Rosi e Simona Barsotti commentano gli ultimi accadimenti amministrativi
“Quello che noi diciamo da oltre un anno, nella società massarosese e in consiglio comunale, è ormai un coro al quale si aggiungono via via nuovi esponenti della maggioranza, non a caso quelli con maggiore esperienza istituzionale. Perché i continui strappi del sindaco, la violazione delle regole istituzionali, il problematico rapporto, diciamo così, del sindaco con la verità dei fatti e degli atti non possono reggere di fronte alle repliche della realtà. La realtà è che l’amministrazione ha perso ogni contatto con la società massarosese”.
Così intervengono il segretario comunale Pd Adolfo Del Soldato, il capogruppo Damasco Rosi e la consigliera Simona Barsotti in merito agli ultimi accadimenti politico-amministrativi che hanno interessato, anche in queste ultime ore, il sindaco, la giunta e in generale il centro-destra massarosese.
“Con la scelta del dissesto – proseguono – sempre più smascherata dai numeri veri del bilancio di Massarosa, Coluccini ha posto le premesse per la demolizione di tutti i servizi, che è puntualmente avvenuta. Altre scelte avventate come l’uscita dall’Unione dei Comuni della Versilia, si rivelano sbagliate ed espongono un comune già provato dal dissesto all’avventura e all’isolamento. La macchina comunale perde pezzi di continuo. Il sistema di regole istituzionali, quelle che fanno funzionare sia le istituzioni democratiche del comune che gli istituti di partecipazione e confronto con la società civile e le frazioni, un tempo vanto del nostro comune, è completamente saltato”.
“Il territorio abbandonato a se stesso da nord a sud, le proposte avanzate in questo anno e mezzo, su qualsiasi tema, respinte solo perché fatte da noi del Partito Democratico. Sulle questioni strategiche, legate alle scelte urbanistiche e all’organizzazione dei servizi, siamo allo zero assoluto. Drammatiche ripicche, come quella sulla scuola di Quiesa e sulla Casa della Salute, rischiano di farci perdere fondamentali finanziamenti – vanno avanti -. Ad essi si aggiungano ancora finanziamenti fermi da oltre un anno e ancora non spesi per i lavori di mitigazione del rischio idraulico sulla gora di Stiava e per il nuovo impianto fotovoltaico sulla piscina comunale”.
“A dire che il re è nudo – proseguono i democratici – si è aggiunto anche Giuseppe Angeli. Si aggiunge a Pietro Bertolaccini, ex assessore, Lorenzo Ghiara, Sisto Dati, Mascia Garibaldi, forse la stessa assessora Elisabetta Puccinelli. Anche sulla scuola di Quiesa, ora usata come magazzino, il sindaco è letteralmente circondato. Che può spendere i soldi gli è stato detto dalla Regione e a suo tempo dalla Fondazione CRL, gli enti finanziatori, e adesso glielo ripetono personalità di ogni tipo. Ma lui si è incaponito a fare un progetto impossibile su un edificio vincolato. Il tutto condito con insulti continui e vergognosi ai genitori e insegnanti di Quiesa e col rifiuto, scandaloso per un sindaco eletto democraticamente, di ricevere chi chiede un confronto: persino il Parroco e le associazioni di Quiesa”.
“Se questo è il quadro – concludono Del Soldato, Rosi e Barsotti – le conseguenze a noi paiono ovvie e le ripetiamo da mesi. Colpisce in questo contesto il silenzio assordante di Forza Italia, della Lega, di Fratelli d’Italia: sono loro che perdono pezzi, credibilità, consenso, sono loro che hanno voluto e difeso fino in fondo questa sciagurata esperienza amministrativa. Nelle prossime settimane promuoveremo i passaggi necessari, insieme a tutta l’opposizione. Verificheremo in consiglio comunale, sulle singole questioni, se ancora c’è una maggioranza. Chiameremo, appena l’emergenza in atto lo consentirà, la società massarosese a alzare fortissima la propria voce a difesa di un comune in mano a forze distruttive”.