Ospedale Versilia, Pci: “Bene il premio ma ora si pensi a un cambio di paradigma”

12 marzo 2021 | 14:18
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Ospedale Versilia, Pci: “Bene il premio ma ora si pensi a un cambio di paradigma”

La Federazione Lucca Versilia commenta la classifica ‘World’s best hospitals 2021’

La Federazione Lucca Versilia del Pci commenta la classifica di Newsweek relativa alla qualità degli ospedali.

“La World’s Best Hospitals 2021 per l’Italia premia pochi ospedali toscani ma fra questi compare l’ospedale Versilia – si legge nella nota -. Anche se queste classifiche devono essere lette con sufficiente disincanto, ciò non di meno il risultato non può che esser accolto con soddisfazione dal momento che al nosocomio versiliese si riconoscono elevati standard qualitativi. E ciò riteniamo debba essere letto come il risultato di un lavoro tessuto in anni lontani e che grazie all’odierna perizia professionale e alla dedizione nelle cure del personale sanitario garantisce ancora oggi buone prestazioni, a dispetto delle politiche di spoliazione alle quali la sanità pubblica è stata duramente sottoposta; e la sanità toscana non fa eccezione”.

Alle lavoratrici e ai lavoratori il nostro ringraziamento e la nostra attestazione di stima – va avanti la nota -. Tutto ciò non può però sviare l’attenzione dai reali problemi della sanità che continuano a pesare ogni giorno sulla vita delle persone. Molte sono le cose che dovranno essere cambiate per ripristinare e garantire un sistema realmente universalistico e rispettoso dei bisogni soprattutto delle fasce più deboli della popolazione”.

“Tra queste vogliamo ricordare qui il complesso e delicato equilibrio tra politiche ospedaliere e territoriali – conclude – se da un lato quindi si dovrà pensare a restituire agli ospedali le dotazioni di posti letto e di organico nel tempo sottratti sotto il peso di scelte stolte e di mercato, dall’altro è indispensabile promuovere da subito le tanto sbandierate politiche per realizzare un cambiamento di paradigma, che assicuri al territorio il profilo adeguato per rispondere ai complessi bisogni socio-sanitari delle persone, che non possono e non devono essere soddisfatti dagli ospedali”.