Pioppogatto, dopo il Tar Toscana anche il Consiglio di Stato dà ragione ad Ersu

15 marzo 2021 | 15:31
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Pioppogatto, dopo il Tar Toscana anche il Consiglio di Stato dà ragione ad Ersu

Rosi e Barsotti: “Cadute le accuse di Coluccini”

Pioppogatto, dopo il Tar Toscana anche il Consiglio di Stato ha dato ragione ad Ersu.

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Una vicenda che risale al tempo in cui la società avviò la procedura di trasformazione da trattamento meccanico biologico a valorizzazione, biostabilizzazione e compostaggio dell’impianto di Pioppogatto e alla successiva verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del progetto.

“La procedura di trasformazione dell’impianto – dichiarano Damasco Rosi e Simona Barsotti, capogruppo e consigliera del Partito Democratico di Massarosa – si concluse con la decisione della Regione di escludere il progetto di Ersu dalla valutazione di impatto ambientale, già fatta al momento della costruzione, poiché i chiarimenti e la documentazione forniti da Ersu in quella sede furono ritenuti dai tecnici istruttori sufficienti ad autorizzare la modifica della lavorazione dei rifiuti richiesta. Una valutazione del tutto tecnica quindi che l’allora consigliere di opposizione, attuale sindaco, Coluccini volle cavalcare come al solito per fare polemica senza avere la benché minima idea di cosa stesse parlando. E insieme a lui anche altri esponenti della destra più o meno nostrana. Fummo pure costretti a convocare una conferenza stampa per smentire la mole di assurdità che venivano raccontate“.

“L’attuale sindaco pro-tempore Coluccini – proseguono i democratici – arrivò addirittura ad accusare la nostra giunta di nascondersi dietro i tecnici, tacciò gli assessori di inadeguatezza ed inutilità. La pronuncia del Consiglio di Stato di oggi oltre a certificare la bontà delle decisioni dei tecnici segna incidentalmente anche la duplice sconfitta morale di Coluccini facendo cadere, una ad una, le sue accuse e le sue illazioni di allora. Non ci voleva certo una sentenza a stabilire che le decisioni sulla scelta di un iter amministrativo non sono politiche, lo dice l’ordinamento, ma se qualcuno può aver creduto in buona fede a certe sparate ora anche i giudici, in modo chiaro e lapidario, hanno ribadito ciò che per gli addetti ai lavori era ovvio”

“Quella trasformazione dell’impianto – concludono Rosi e Barsotti – ha consentito la progressiva razionalizzazione dei processi di lavorazione dei rifiuti, garantendo ad Ersu la sostenibilità economica della gestione ed ai comuni di ricevere il canone derivante dalla concessione amministrativa onerosa che consente loro di saldare i debiti pregressi. Tradotto: salvare i bilanci dei comuni della Versilia. Da lì poi verso il processo di trasformazione in fabbrica dei materiali come voluto da noi ed inserito nel piano straordinario d’ambito. Solo chi non conosce le vicende e la storia del sistema integrato dei rifiuti della Versilia in questi anni ha sollevato polveroni inutili ignorando sistematicamente gli atti, solo chi non conosce la pesante eredità lasciata dalla costruzione degli impianti sui comuni della Versilia può polemizzare contro i tentativi fatti in passato di trovare le soluzioni, le migliori e quelle praticabili. E così via. Ma il tempo, come sempre, è galantuomo”.