Ciclovia tirrenica, il PC di Viareggio scrive al sindaco Giorgio del Ghingaro

25 marzo 2021 | 15:08
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Ciclovia tirrenica, il PC di Viareggio scrive al sindaco Giorgio del Ghingaro

“La vogliamo ringraziare, perché senza volerlo lei ha dato la scintilla perché questa città ora pronta a sottrarsi all’alienazione”

In merito al tracciato della ciclovia tirrenica tra Viareggio e Torre del Lago, interviene Paolo Alessio Annale, segretario del Partito Comunista di Viareggio, il quale ha inviato una lettera al sindaco Giorgio Del Ghingaro.

“Intorno alla proposta della sua amministrazione per il tracciato della Ciclovia Tirrenica tra Viareggio e Torre del Lago si era sollevato da più parti un forte dissenso. Le motivazioni erano state ben spiegate: la difesa di un patrimonio ambientale unico e irripetibile, l’esistenza di norme e atti che mostravano come a questo riguardo la scelta fosse forzata e non percorribile, l’esistenza di una possibile alternativa che poteva contemperare varie legittime istanze. In un normale confronto dialettico ciò sarebbero bastato a dimostrare come insensato fosse perseguire questo obiettivo e a suggerire di aprire un dialogo con la città”, scrive Annale.

“Lei, che non è certo uso al confronto, non ha esitato al contrario a proseguire nella sua corsa. Ha dunque proposto la sua ‘visione’ ad un consiglio comunale che, sordo e insensibile ad ogni richiamo, ha fatto proprio un provvedimento offensivo dell’ambiente, pretestuoso e forzato nel merito anche se (fortunatamente) inconsistente sul piano pratico. Poche le pregevoli eccezioni di illuminato dissenso. Le chiediamo dunque perché. L’abbiamo già fatto e non ha risposto. Lo facciamo nuovamente oggi e torneremo a porre la domanda fino a che non avrà spiegato le ragioni di un tale incomprensibile accanimento – si legge -. Ricordandole che sebbene i numeri in Consiglio Comunale le consentano di adottare i provvedimenti a lei cari questo non significa che le decisioni siano quelle giuste e tanto meno ciò la esenta da dare risposte alla Città, suo precipuo dovere di amministratore”.

“In questa vicenda lei ha dunque confermato la cifra del suo agire politico, ma ha commesso un grave errore: non si è accorto che stava offendendo una sensibilità che va ben oltre quella dei suoi soli e soliti avversari; ma lei questo non lo poteva percepire. E per questo la vogliamo ringraziare, perché senza volerlo lei ha dato la scintilla perché questa città, troppo spesso amorfa, recuperi un po’ della propria dignità sottraendosi a quel destino di alienazione che sembra circondarla da troppo tempo“, conclude la lettera.