Sea Ambiente Ersu, la Fp Cgil: “Noi non ci stiamo a sacrificare i 17 lavoratori”

Il sindacato: “Continuiamo a reclamare rispetto per chi lavora, soluzioni per i precari, il rientro dei distaccati e un tavolo di trattativa, ora, sulla fusione e non a cose fatte”
“Gli attacchi gratuiti non ci spaventano”. Così Fp Cgil è decisa nel portare avanti la battaglia per la tutela dei lavoratori, il rientro dei distaccati e l’apertura di un tavolo di trattativa in funzione della fusione Sea ambiente ed Ersu.
“Gli attacchi dove si paventano assurdi retroscena politici a seguito della rinuncia allo stato di agitazione in Sea ambiente e l’evolversi degli eventi, non spostano di un centimetro la nostra posizione e anzi ci inducono a fare maggiore chiarezza sulla vicenda – va avanti la nota -. Oggi con ancora maggiore convinzione diciamo ‘no’ alle motivazioni dello stato di agitazione in atto che sono incomprensibili. Abbiamo avviato la procedura di conciliazione per avere un tavolo di confronto e trattativa in funzione della fusione con Ersu e soprattutto per tutelare 19, (poi divenuti 17 per tutele di Legge richieste da 2 sindacalisti interni) lavoratori sbattuti da Sea ambiente, dalla sera alla mattina, in servizi nuovi, con modalità inedite e in un’organizzazione del lavoro diversa”.
“In tutta questa vicenda dobbiamo riconoscere che Ersu ha agito accogliendo come meglio poteva i lavoratori, ma stiamo parlando di operatori a fine carriera e in molti casi con problematiche ben conosciute da Sea ambiente – prosegue la nota -. Ciò che abbiamo chiesto in sede di incontro in prefettura , dove la situazione si era evoluta positivamente, con le affermazioni di Reti ambiente sulla fusione, con tempi che si prevedono limitati a giugno, è di rinviare ogni discussione sulla futura organizzazione del lavoro nel tavolo di confronto sulla fusione, di far rientrare in tempi stretti i lavoratori distaccati, scelti in modo unilaterale dall’azienda e dare risposte ai lavoratori precari della graduatoria di Sea ambiente. Questo è ciò che vogliamo e che continuiamo a chiedere evitando ciò che si sta profilando e cioè che la situazione sia ormai prefigurata, per cui sia deciso e accettato dall’azienda e anche dalle altre sigle sindacali che i trasferimenti siano definitivi e che lo sciopero centrato su un out out per le partenze dei mezzi di Ersu dalla sede di Viareggio, sia solo un palliativo rispetto ad una richiesta che non potrà tecnicamente essere attuata a tempo indeterminato e forse neanche temporaneamente”.
“In questo modo ci siamo preclusi la possibilità di discutere l’organizzazione del lavoro nella fusione e soprattutto qualcuno dovrà rispondere del torto fatto ai lavoratori distaccati, vergognosamente scaricati e sacrificati per piccole logiche di bottega interne alla Sea ambiente – conclude il sindacato -. Noi non abbiamo intenzione di lasciare solo nessuno. Abbiamo insistito con la direzione aziendale di Sea ambiente per far cessare il distacco e ne abbiamo ottenuto un diniego laconico. A riprova che nella commedia in atto alla fine, ad eccezione della Cgil, sono tutti d’accordo nel sacrificare 17 lavoratori, messi in in condizione di forte difficoltà. Noi stiamo fuori da questa farsa e continuiamo a reclamare rispetto per chi lavora, soluzioni per i precari, il rientro dei distaccati e un tavolo di trattativa, ora, sulla fusione e non a cose fatte”.