Lavori al piazzone, dopo il ricorso al Tar anche il Consiglio di Stato. Il sindaco: “Non mollo”

6 giugno 2021 | 11:30
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Lavori al piazzone, dopo il ricorso al Tar anche il Consiglio di Stato. Il sindaco: “Non mollo”
Lavori al piazzone, dopo il ricorso al Tar anche il Consiglio di Stato. Il sindaco: “Non mollo”
Lavori al piazzone, dopo il ricorso al Tar anche il Consiglio di Stato. Il sindaco: “Non mollo”
Lavori al piazzone, dopo il ricorso al Tar anche il Consiglio di Stato. Il sindaco: “Non mollo”

Giorgio del Ghingaro: “Il progetto riqualificherà una zona fondamentale per lo sviluppo della città”

Piazzone. Il sindaco Giorgio Del Ghingaro: “Non si molla”.

Il primo cittadino di Viareggio si riferisce a piazza Cavour, zona del mercato centrale, che, da anni, versa un uno stato di estremo degrado.

“Noi – spiega – abbiamo deciso di ristrutturarla completamente attraverso un accordo trasparente e conveniente con un privato. Diventerà un’area mercatale moderna e piena di fascino, col rifacimento completo della palazzina liberty, dei chioschi, della piazza. Un progetto strepitoso che riqualificherà una zona fondamentale per lo sviluppo della città e alla quale sarà destinato anche un parcheggio riservato. Gara pubblica fatta, documenti presentati, tutto a posto. Ma a Viareggio c’è sempre il solito ma, anzi due”.

Prima il ricorso al Tar di alcuni commercianti del Piazzone contro la decisione del comune di riqualificazione. “Il tribunale amministrativo ha dato ragione all’amministrazione – precisa il primo cittadino – ma nel frattempo siamo dovuti stare fermi un anno. Ora alcuni degli stessi commercianti ci comunicano di aver fatto un altro ricorso al Consiglio di Stato e probabilmente ci faranno perdere altro tempo, oltre che ad altre risorse pubbliche”.

“Legittimo ricorrere e ci mancherebbe – sottolinea Del Ghingaro – peró poi gli stessi ricorrenti non si possono contemporaneamente lamentare se non partono i lavori, perché la responsabilità non è certo dell’amministrazione. Insomma cronaca naturale e scontata da Viareggio: ricorsi, appelli, denunce, querele, tribunali, avvocati e una marea di chiacchiere. E per questo i lavori non partono e le lamentele fioccano”.

“Io osservo, lavoro, insisto e persisto, ogni tanto commento, come sto facendo adesso – conclude –  Il perché una città voglia mortificare se stessa non riesco a capirlo, ma così è stato ed a volte, come in questo caso, è tuttora. Una parte dei cittadini, fortunatamente esigua, trasforma la legittima lotta politica in azioni giudiziarie per abitudine consolidata, per metodo, per abitudine. Io continuo a non farmene una ragione e a darci dentro da mattina a sera per migliorare la città, e chi mi conosce sa che non mollo di un centimetro. Peró è davvero faticoso ed a volte passa la voglia”.