Ciclovia tirrenica, presidio contro il passaggio dalla riserva de La Lecciona

Si terrà alle 17 sul viale dei Tigli
Sabato (19 giugno), alle 17, sul viale dei Tigli angolo via del Comparini scenderà in piazza il dissenso popolare nei confronti del passaggio della Ciclovia Tirrenica dalla riserva naturale della Lecciona.
“Un presidio statico, all’ombra di un percorso dove vorremmo che passasse la ciclovia, il Viale dei Tigli. Noi siamo quelli del ‘sì’ alla ciclovia, del sì alla mobilità dolce e del sì a progetti che tutelino anche le categorie commerciali e ricettive turistiche già esistenti sul Viale dei Tigli, che attraverso il passaggio della ciclovia dal Viale godrebbero maggiormente dell’indotto turistico di questo progetto – dicono i manifestanti -. Un tratto, quello del viale, che gode già dei requisiti per il passaggio della ciclovia e che l’amministrazione continua a scartare per motivazioni non ancora desecretate. Ci opponiamo invece con determinazione all’insensato e ingiustificato percorso della ciclovia proposto dall’amministrazione comunale, che nonostante esser stata smentita nel merito su tutti i punti da loro descritti, si ostina o voler far passare la ciclovia dalla riserva naturale della Lecciona, patrimonio naturalistico di importanza internazionale e bene pubblico di tutta la città.
“Sabato – dicono – sarà il primo appuntamento di un’estate di iniziative, manifestazioni e studi che mirano a scendere in piazza il 4 settembre per una grossa manifestazione popolare in difesa della Lecciona. Al suono dei tamburi del gruppo Pulsar, torneremo a fare chiarezza sul tema, smontando le giustificazione dell’amministrazione sulla necessità di un percorso della ciclovia dalla Lecciona distruggendo irreparabilmente la biodiversità che ospita. Non esiste progetto o transizione ecologica che proponga un cantiere in una riserva naturale protetta, come le ultime scioccanti dichiarazioni di Giani sulla Via del Mare attraverso le Apuane o le simili mire espansionistiche di Del Ghingaro per arrivare alla Darsena”.
“Ci sembrano – proseguono i manifestanti – tutte scatole cinesi dove in nome dei contributi del Recovery Found, si spacciano come ecosostenibili progetti che invece mirano solo al profitto e agli interessi di potere devastando il patrimonio inalienabile dei parchi della Toscana. La ciclovia deve essere costruita, deve passare da Viareggio e deve passare dal Viale dei Tigli. Ogni tentativo di costruirla alla Lecciona e che preveda l’adozione di percorsi che danneggiano anche altre aree di riserva del Parco troverà resistenza a Viareggio così come a Vecchiano, San Giuliano e Pisa, come in Val Susa”.
“La minaccia del sindaco di uscire dal parco è peregrina, bisogna cambiare delle leggi regionali e soprattutto bisogna interpellare i cittadini di Viareggio la cui crescente voglia di mobilitazione dimostra l’esatto contrario“, concludono.