A Villa Bertelli la giornata di studi sulla moda italiana del Dopoguerra

Appuntamento incentrato sulla figura dell’imprenditore “inventore” del made in Italy all’estero Giovan Battista Giorgini, detto Bista
Boom. La moda italiana economia e rinascita. Sono aperte le iscrizioni alla giornata di studi organizzata venerdì (24 settembre) a Villa Bertelli dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca e dal Comune di Forte dei Marmi in collaborazione con Villa Bertelli, incentrata sull’evoluzione della moda negli anni del Dopoguerra e del boom economico italiano e in particolare sulla figura dell’imprenditore “inventore” della moda italiana all’estero Giovan Battista Giorgini, detto Bista, nato a Forte dei Marmi e scomparso 50 anni fa.
Il primo cittadino Bruno Murzi, nel dare il benvenuto a tutti i partecipanti, esprime la piena soddisfazione per l’iniziativa: Forte dei Marmi omaggia e mette in luce la figura di un suo grande fortemarmino, Giovan Battista Giorgini, che è stato fondamentale per la nascita del fenomeno culturale ed economico internazionale della moda italiana. “Ancora oggi la nostra cittadina – afferma – è simbolo di eleganza ed ospita i marchi più prestigiosi della moda italiana ed internazionale”.
“L’impegno della nostra Fondazione nei confronti del tema dell’artigianato si è espresso per molti anni con l’iniziativa Lucca Artigiana – sono le parole di Andrea Palestini, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca – che ha purtroppo dovuto subire una battuta d’arresto con la pandemia. Con questa giornata di studi torniamo a sostenere la cultura dell’artigianato e la sua valorizzazione a tutti i livelli: storico, economico, sociale, istituzionale. Un ringraziamento al comitato scientifico che supporta questa iniziativa”.
“La moda è certo tra i settori economici maggiormente colpiti dalla pandemia – aggiunge Sabrina Mattei, ideatrice della giornata e referente del settore artigianato per la Fondazione Banca del Monte di Lucca -, e questo è uno dei motivi per i quali questa giornata di studi è importante: per gli spunti e i paralleli che è in grado di individuare tra il piano Marshall, motore di ripresa negli anni del Dopoguerra, e la situazione attuale, post-pandemica, con il Piano Next Generation Eu. Ma non è il solo: il focus su Giovan Battista Giorgini è un doveroso riconoscimento a una delle figure chiave del Novecento italiano ed europeo”.
Il programma prevede due sessioni: quella del mattino riservata agli studenti e ai docenti delle scuole medie superiori e all’alta formazione specializzata, mentre il pomeriggio è aperto al pubblico.
Il programma della mattina prevede alle 10 i saluti istituzionali del sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, del presidente della Regione, Eugenio Giani, del presidente nazionale di Cna Federmoda, Marco Landi, della consigliera regionale Valentina Mercanti, del presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Andrea Palestini.
Segue, alle 10,30, l’apertura dei lavori con Guido Pautasso dell’Archivio Thayaht & Ram che introduce su Moda italiana e arte d’avanguardia; segue alle 11,15 l’intervento della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale toscano – Ambito territoriale Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi; alle 11,45 prende la parola la direttrice generale di Mita, Istituto tecnico superiore dell’eccellenza nella Moda made in Italy che ha sede a Scandicci, Antonella Vitiello, per parlare dell’importanza dell’alta formazione tecnologica per lo sviluppo del comparto moda e in particolare del modello formativo della Fondazione Its Mita. Alle 12,15 l’intervento di Beatrice Romiti, professoressa associata alla facoltà di lettere e filosofia dell’università di Roma La Sapienza su Sfide superate e da superare: i corsi di fashion e moda della Sapienza e alle 12,45 l’intervento del dottore Deirdre C. Sato del Dean for International Education – Fashion Institute of Technology (Fit in Florence) su Educazione trans-atlantica: Fit in Italy (contributo video). Modera Carlo Fontana, giornalista Rai, condirettore della testata giornalistica regionale.
Nel pomeriggio, alle 15,30 i saluti istituzionali del presidente della Fondazione Villa Bertelli, Ermindo Tucci, e del presidente dell’Associazione Osservatorio dei mestieri d’arte, Luciano Barsotti; alle 15,50 l’intervento di Romano P.Coppini della facoltà di scienze politiche dell’università di Pisa su I Giorgini: una famiglia di funzionari (contributo video); alle 16,15 Letizia Pagliai del dipartimento di management dell’università di Torino interviene su Il valore della moda tra fascismo e Repubblica: l’imprenditorialità produttiva di Bista Giorgini; alle 17 Andrea Giuntini, docente di storia economica al dipartimento di economia Marco Biagi dell’università di Modena e Reggio Emilia, affronta il tema Piano Marshall: alle radici del Pnrr?; alle 17,45 Antonio Franceschini, responsabile nazionale di Cna Federmoda parla di La filiera quale valore aggiunto del Made in Italy. L’opportunità del Pnrr. Modera Sabrina Mattei, ideatrice dell’iniziativa, vice presidente di Cna Lucca.
L’ingresso alla giornata di studi è gratuito, consentito solo ai possessori di green pass, su prenotazione a segreteria@fondazionebmlucca.it, 0583.464062 (interno 1). Le iscrizioni terminano mercoledì )22 settembre).
Chi era Giovan Battista Giorgini
Figlio di un’illustre famiglia lucchese, era nato nel 1898 a Forte dei Marmi. Impegnato nella promozione dell’artigianato artistico negli Stati Uniti già dagli anni Venti, la crisi del 1929 e il la Seconda Guerra Mondiale ne fermano l’attività ma rientrato a Firenze, Giorgini inizia nel Dopoguerra una stretta collaborazione con il comando alleato tale da organizzare, nel 1944, l’Allied Forced Gift Shop, negozio di articoli da regalo per le truppe delle forze alleate. L’iniziativa ebbe un grande successo, così come la mostra Italy at work al Museo di Arte Moderna di Chicago.
Nel febbraio del 1951 nella sua residenza fiorentina, Villa Torrigiani, in via de’ Serragli, organizza il First Italian High Fashion Show, la prima presentazione di alta moda italiana per compratori esteri (che di lì a poco si sarebbe trasferita nella Sala Bianca di Palazzo Pitti e sarebbe rimasta sotto la sua direzione fino al 1965) alla presenza dei sei tra i più importanti buyers americani, con 13 case di moda italiane (nove per l’alta sartoria e quattro per la moda-boutique), una mostra degli accessori e cinque giornaliste italiane che daranno ampia enfasi all’evento. Da questo evento nasce la moda italiana all’estero e prende il via lo sviluppo economico del settore che tutti, oggi, conosciamo.
Nella prima metà degli anni Sessanta arriva al mercato giapponese e si guadagna la fiducia della Isetan, uno dei più grandi department storedi quel Paese. In quegli stessi anni, intuendo la portata innovativa delle grandi trasformazioni in atto nella società, si fa portavoce dell’esigenza di aprire progressivamente la manifestazione di Pitti alla moda pronta e alle linee del nascente prêt-à-porter. La proposta di Giorgini, contrastata dalle sartorie che continuano a sfilare a Firenze, offre l’occasione alle case di moda romane per sancire la definitiva rottura con Firenze e dare così vita alle sfilate romane dell’alta moda.
Muore improvvisamente nella sua casa nel 1971.