Beccato dalle guardie Wwf a Massarosa con un richiamo elettroacustico, cacciatore lucchese denunciato

Il coordinatore Guido Nassi: “Davvero una brutta pratica costituente una forma di bracconaggio che vorremmo davvero non dover riscontrare più”
Le guardie del Wwf lo hanno beccato a caccia di tordi con un richiamo elettroacustico e lo hanno denunciato.
Protagonista della vicenda un lucchese.
Il fatto risale a qualche giorno fa, ed è accaudto a Massarosa, in località Montigiano. Una pattuglia delle guardie giurate del Wwf Italia era in servizio di vigilanza venatoria in coordinamento con la polizia provinciale di Lucca. Dalla zona erano già arrivate segnalazioni di dubbie attività venatorie. Gli agenti di vigilanza presenti sul posto non hanno tardato ad individuare un sospetto e troppo ripetitivo canto di tordo proveniente da un appostamento fisso di caccia.
Avvicinatisi all’appostamento le guardie hanno sorpreso il cacciatore con un richiamo acustico elettronico, strumento non consentito per la caccia, espressamente vietato dalla legge nazionale 157/92.
Il cacciatore lucchese, residente a Massarosa, che al controllo è risultato aver abbattuto un tordo, è stato denunciato.
“L’uso del richiamo acustico elettronico, il cosiddetto registratore – spiega Guido Nassi coordinatore provinciale delle guardie Wwfdi Lucca – è una pratica illegale e scorretta che purtroppo ancora oggi non tende ad estinguersi; soprattutto in questo periodo di passo della fauna migratoria, il richiamo elettronico viene utilizzato per simulare in maniera sistematica il canto degli uccelli migratori e attrarli ingannevolmente verso l’appostamento di caccia per poi abbatterli. Oggi, questi strumenti di richiamo illegali stanno beneficiando del supporto dell’elettronica, non è raro rinvenire veri e propri apparecchi elettronici – acustici, programmabili e muniti di telecomando
(facilmente occultabili), come anche applicazioni audio installate dal cacciatore all’interno dello smartphone. Davvero una brutta pratica costituente una forma di bracconaggio che vorremmo davvero non dover riscontrare più”.