Ristoratore sfida la scienza: “Lo squirting? Nasce da un’epidurale naturale della donna”

26 novembre 2021 | 15:17
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Ristoratore sfida la scienza: “Lo squirting? Nasce da un’epidurale naturale della donna”

L’opinione: “Lo squirting non è una perversione, ma un modo con il quale la natura asseconda e migliora la fase finale della maternità femminile”

Lo squirting è un orgasmo involontario che nasce da un’epidurale naturale della donna. Il mondo accademico sa che ho ragione”. A sfidare la scienza è un ristoratore di Massarosa, Gianni Palagi, che sull’orgasmo femminile ha elaborato una personale teoria denominata “Life”. La ‘novità’ di questa teoria sta nel fatto che questo orgasmo “involontario”, secondo Palagi, è un’epidurale naturale e rappresenta un processo connesso al parto, attraverso il punto G.

“Ovviamente non sono un accademico, visto che non possiedo titoli di studio in materia sanitaria, e non posso definirmi, come spesso accade in questi casi, come cultore della materia perché potrebbe essere preso come uno scherzo, mentre le mie intenzioni sono serissime – afferma Palagi -. Tutto nasce da una valutazione complessiva del giudizio attribuito a chi ha orgasmi di tale natura. Questo comporta un apprezzamento decisamente negativo della donna con questo tipo di orgasmo involontario e pesa molto in termini di accettazione sociale. Il mio impegno su questo tema deriva infatti dalla diretta conoscenza di un caso in cui una adolescente, a causa dei pregiudizi sullo squirting, ha iniziato un percorso di cura psicologica e psichiatrica proprio in conseguenza della scoperta di questo tipo di orgasmo. Una esperienza che ne ha devastato la vita e impedito una corretta vita sentimentale e sessuale, prerogativa di ognuno di noi”.

“Detto questo – continua Palagi – mi sono interessato alla questione, consultando medici e specialisti che mi hanno aiutato nel percorso, avvalorando la mia intuizione, ovvero che lo squirting non è una perversione, ma un modo con il quale la natura asseconda e migliora la fase finale della maternità femminile. Tutto passa attraverso il punto G. Chi ne conosce la collocazione biologica può arrivare alle mie conclusioni senza bisogno di tante spiegazioni ulteriori. La teoria parte dalla constatazione che lo squirting è un orgasmo involontario indotto dalla stimolazione interna del canale vaginale in corrispondenza dell’area del punto g. In natura questo processo è stato concepito per agevolare la nascita dei figli. Infatti, al momento del parto, la parte occipitale della nuca preme contro tale area portando a questo orgasmo involontario (lo squirting). La donna, in risposta a questo orgasmo, produce endorfine ed emette liquidi lubrificanti. Le endorfine rilasciate con lo squirting presentano un’azione analgesica favorente sia l’attenuazione del dolore percepito sia il rilassamento delle pareti con ampliamento del canale vaginale”.

“Allo stesso tempi i liquidi, emessi in corrispondenza del punto g, ricadono sulla testa del bambino, avvolgendola, e  creando tra testa e canale vaginale una pellicola lubrificante che facilita il passaggio del neonato lungo il canale vaginale – prosegue Palagi -. Inoltre, la reiterata pressione sul punto g del bambino avanzante lungo il canale vaginale causa ripetuti squirting naturali con accorciamento degli intervalli,  rendendo pressoché continuato il rilascio di endorfine e liquidi lubrificanti fino al termine del parto e quindi favorendo una rapida e meno dolorosa nascita del bambino. Dati questi presupposti è possibile quindi affermare che lo squirting è  l’epidurale naturale e la lubrificazione naturale delle donne nel momento del parto. Le donne, con frequenti orgasmi e forte tendenza allo squirting, non sono quindi da considerare negativamente, ma bensì dotate di una innata e stupenda propensione al parto”.

“Immagino che le perplessità di chi stia leggendo queste righe siano molte, la prima delle quali relativa al fatto che, se quello che dico è vero, non è mai emerso nulla dalla comunità scientifica , che potrebbe avere vantaggi non solo sull’aspetto psicologico sociale ma anche biologico-sanitario di questa scoperta. L’Italia potrebbe, razionalizzando a livello scientifico la mia intuizione, trarne beneficio nella comunità scientifica internazionale – conclude Palagi -. Da parte mia, vista la mia situazione per quanto riguarda i titoli di studio, mi sono sempre affidato a chi ne ha ed è molto più legittimato di me a parlarne. Però devo dire che in questi mesi ho raccolto una fitta corrispondenza con tanti luminari e quindi mi sono fatto delle convinzioni e avuto conferme. Pur comprendendo che per un medico o un professore parlare di questi argomenti con un ristoratore possa sembrare sminuente, lancio la sfida a tutti di confutare la mia tesi e sono pronto a qualsiasi confronto che abbia come obiettivo un futuro diverso per chi ha questa fortun e che non debba più vergognarsene, ma vivere appieno la propria sessualità e la propria vita”.