Fondazione Carnevale a corto di liquidità, Fdi: “Gli errori e gli sperperi prima o poi si pagano”

10 dicembre 2021 | 15:11
Share0
Fondazione Carnevale a corto di liquidità, Fdi: “Gli errori e gli sperperi prima o poi si pagano”

Zucconi e Tofanelli: “Non si può pensare di recuperare e pareggiare le perdite dell’ultima edizione scaricando i costi sul consumatore finale”

Fondazione Carnevale a corto di liquidità: mancherebbe un milione di euro, di cui 700mila euro necessari per l’anticipo dovuto ai carristi che sono al lavoro dalla fine di ottobre. Una notizia arrivata alla vigilia del Natale e della data di inizio delle prevendite dei cumulativi, che partono il 18 dicembre. Una questione stigmatizzata da Fratelli d’Italia.

Lavorare nell’incertezza dei pagamenti è controproducente e assolutamente inconcepibile ed è per questo che condivido la decisioni di molti carristi di interrompere la lavorazione dei carri allegorici, che dovranno sfilare sui viali a mare a partire dal prossimo 12 febbraio, se tra una settimana non arriverà l’anticipo pattuito nel contratto – commenta il capogruppo Fdi in consiglio comunale Carlalberto Tofanelli – Non si può pensare di recuperare e pareggiare le perdite dell’ultima edizione scaricando i costi sul consumatore finale con l’aumento già previsto per i cumulativi, che costeranno 5 euro in più o con la vendita dei biglietti singoli che passeranno da 20 a 22 euro: il Carnevale è, anche e soprattutto, dei viareggini che sono i primi ad investirci e a tenerlo in vita con il loro lavoro e il loro sostegno, dovrebbero per questo essere al contrario i più tutelati dalla Fondazione stessa”.

La presidente della Fondazione Carnevale Marialina Marcucci per ragioni politiche ha voluto fare l’edizione di settembre-ottobre a tutti i costi, mantenendo i classici 5 corsi anziché pensare ad una versione ridotta della manifestazione, pur sapendo che ci sarebbe stato un enorme dispendio di costi ed energie e che le entrate sarebbero state pressoché inesistenti – afferma l’onorevole Riccardo Zucconi – con il risultato che oggi la Fondazione si ritrova senza risorse e a farne le spese saranno gli operatori, in primis i carristi, e i cittadini che a causa di scelte proterve e dannose vedranno aumentare il costo dei biglietti e del cumulativo. Insomma, con una mentalità che ormai conosciamo fin troppo bene, fatta di scelte e decisioni che passano al di sopra dei cittadini e delle categorie produttive, senza coinvolgimento nè condivisione, le avversità diventano catastrofi come quella cui stiamo assistendo”.