Fantozzi-Dondolini: “Ospedale Versilia in affanno, Giani sblocchi assunzioni degli infermieri”

13 dicembre 2021 | 15:40
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Fantozzi-Dondolini: “Ospedale Versilia in affanno, Giani sblocchi assunzioni degli infermieri”

I consiglieri Fdi: “La gestione dipende spesso dal ricorso agli straordinari del personale visti i tagli effettuati anno dopo anno”

“All’ospedale Versilia, ma anche in tutte le altre strutture del territorio, mancano decine di infermieri alcuni a causa di malattie, infortuni o gravidanza, altri per pensionamento e mai sostituiti, una quindicina sospesi perché non in regola con l’obbligo vaccinale. E così l’ospedale è nuovamente in affanno, situazione che abbiamo a più riprese denunciato suggerendo soluzioni anche a livello regionale senza, però, ottenere risposte dall’assessore Bezzini”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, ed il consigliere comunale Fdi di Viareggio, Marco Dondolini, unendosi alla protesta sollevata dai sindacati che annunciano la mobilitazione: “Torniamo a chiedere in maniera forte che il governatore Giani intervenga quanto prima per sbloccare le assunzioni, visto anche la nuova impennata dei contagi a livello nazionale e regionale. Va sostenuto e non ulteriormente appesantito il logorante carico di lavoro del personale sanitario attualmente in servizio, richieste di aiuto che non trovano risposte in alcuna sede, il personale sanitario si trova nella situazione di garantire appena il minimo del servizio”.

“Il personale dell’ospedale unico della Versilia – continuano – è sottoposto ad un carico di lavoro stressante e debilitante, una carenza che la pandemia non ha fatto che acuire. La gestione degli ospedali dipende spesso dal ricorso agli straordinari del personale visti i tagli effettuati anno dopo anno. Durante i mesi più duri della pandemia si sono verificate situazioni inaccettabili: con il boom di accessi molti pazienti rimanevano in attesa di un letto per ore, l’attività veniva rallentata e si era perciò costretti a trasferimenti in altri presidi sanitari” concludono Fantozzi e Dondolini.