Sportello di ascolto nella sede elettorale, Scelta Civica per Camaiore: “Non servono autorizzazioni”

7 marzo 2022 | 17:01
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Sportello di ascolto nella sede elettorale, Scelta Civica per Camaiore: “Non servono autorizzazioni”

Ma la Casa delle Donne di Viareggio va all’attacco: “Improvvisarsi è estremamente controproducente”

Sportello di ascolto per le donne nella sede elettorale, la polemica si infiamma. Dopo l’attacco del comitato di centro sinistra per Pierucci sindaco a rispondere è Scelta Civica per Camaiore.

“L’assessora Graziani – dice la lista – nella foga di voler bocciare a priori la nostra iniziativa, che forse ha l’unico difetto di provenire da una parte politica diversa dalla sua, ha forse fatto confusione tra centro antiviolenza e punto di ascolto: per quest’ultimo, come quello aperto da noi, non servono autorizzazioni, tanto meno il placet dell’assessora. È chiaro che non si può equiparare un punto di ascolto a un centro antiviolenza e troviamo del tutto fuori luogo il suo accanimento, così come quello del sindaco Del Dotto: perché un’iniziativa privata dovrebbe “minare i progetti pubblici esistenti”?”

“La nostra è un’iniziativa legittima e non limitativa, né tantomeno competitiva, con lo sportello esistente, gestito dal centro antiviolenza della Casa delle Donne di Viareggio – chiarisce l’avvocato Moira Garibaldi, responsabile della commissione per i diritti della donna e dell’eguaglianza di genere e coordinatrice del progetto Punto di ascolto – Il principio guida di Scelta Civica per Camaiore è quello di approfondire le conoscenze e le esigenze dei bisogni sul territorio, istituendo specifici punti di ascolto per intervenire nel modo più adeguato. Per questo motivo il punto di ascolto per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, per il quale non occorrono autorizzazioni burocratiche-amministrative, ha I’unico scopo di raccogliere le situazioni di violenza di genere (revenge porn, catcalling, violenza economica, stalking, violenza fisica e psicologica), in modo tale da farsi portavoce delle necessità esistenti”.

Pier Francesco Pardini, presidente del Comitato libero per Camaiore, spiega che il punto di ascolto è il primo passo per un progetto più ampio: “La nostra lista – spiega – ha intenzione di impegnarsi perché anche a Camaiore venga istituito un centro ad hoc, una casa rifugio e un centro di prima accoglienza permanente sul territorio, sempre in collaborazione e in sinergia con le altre realtà già presenti sul territorio versiliese. È chiaro che per un progetto simile ci sarà bisogno dell’appoggio e del riconoscimento istituzionale locale e regionale, per dotare anche io nostro territorio di un importante servizio.”

“Il punto di ascolto, operativo ogni lunedì – conclude la lista – previo appuntamento telefonico (371.5437987), permette alla lista civica di approfondire le criticità presenti in questo ramo sociale, grazie a figure professionali altamente formate a garantire le informazioni e la riservatezza”.

“Con questo progetto – conclude Pardini – non miriamo certo a screditare le iniziative già presenti e attive, ma vogliamo istituire e realizzare qualcosa in più, adeguato alla nostra estensione territoriale, affiancandoci e non certo sostituendoci alle organizzazioni riconosciute a livello istituzionale, che offrono un altro tipo di sostegno. Non riesco quindi a comprendere la reazione dell’assessora Graziani, che anzi dovrebbe accogliere il nostro punto d’ascolto in maniera positiva: il nostro unico scopo è quello di offrire un ulteriore aiuto a donne in difficoltà e in maniera del tutto gratuita. Proprio in vista delle elezioni amministrative, scoraggiare e accusare professionisti di agire solo per interessi politici e soprattutto di voler realizzare progetti privati, dimostra di non voler conoscere I’attuale panorama delle situazioni di violenza, purtroppo dilaganti sul territorio di Camaiore. Ci auguriamo, quindi, che i rappresentanti dell’attuale amministrazione ripensino a questa esternazione e si scusino con tutte le donne, che potrebbero rivolgersi al nostro Punto d’ascolto, con la massima garanzia di professionalità e riservatezza”.

Ma a rincarare la dose c’è proprio l’associazione Casa delle Donne di Viareggio che “apprende con stupore e perplessità dell’apertura di uno sportello di ascolto per le donne che subiscono violenza presso la sede di una lista civica organizzata a Camaiore, città nella quale è già presente un nostro sportello di ascolto attivo dal 2018, aperto in collaborazione con la Regione Toscana, con il Comune di Camaiore e con la Confraternita di Misericordia di Camaiore che risponde ai requisiti imposti dalla legge regionale 16 novembre 2007, numero 59. Per poter garantire accoglienza e supporto alle donne che si rivolgono ad uno sportello di ascolto occorre fornire servizi basati sulla conoscenza del fenomeno della violenza maschile sulle donne . Non è sufficiente una preparazione in diritto di famiglia o in psicologia perché per affrontare problematiche simili sono fondamentali l’esperienza e la formazione”.

“Le nostre operatrici di accoglienza, le nostre psicologhe e le nostre avvocate dispongono di queste competenze ottenute attraverso una formazione continua e mirata ed attraverso un’esperienza estremamente significativa: la Casa delle Donne di Viareggio , infatti, è un’associazione costituita nel 1996 e dal 2001 ha dato vita al centro antiviolenza L’Una per l’Altra accogliendo dalla sua apertura ad oggi oltre 3000 donne, collaborando, inoltre, alla nascita D.i.Re Donne in Rete contro la violenza e del Coordinamento toscano Tosca. Le nostre avvocate, che fanno parte del gruppo di lavoro sul Grevio che ha dato vita al rapporto ombra sulla violenza contro le donne e che vede la suddetta associazione Dire capofila, le nostre psicologhe e le nostre operatrici nel tempo hanno acquisito la conoscenza propria del fenomeno della violenza maschile sulle donne , hanno appreso l’importanza dell’ascolto e mettono la donna in primo piano”.

“La Casa delle Donne ed il Centro antiviolenza L’Una per l’altra non solo hanno fortemente voluto e coordinato la nascita del tavolo di rete Insieme contro la violenza (che dal 2013 vede riuniti forze dell’ordine, Asl, Servizi sociali, Provincia di Lucca, assessore ed assessori al sociale dei 7 comuni versiliesi, referenti scolastici ed associazioni operanti sul territorio) ma organizzano sistematicamente corsi di formazione sul fenomeno della violenza maschile sulle donne come il ciclo, ad esempio, che si è concluso a dicembre aperto alle forze dell’ordine, a psicologhe e psicologi, avvocate ed avvocati, personale sanitario, docenti, assistenti sociali. La Casa delle Donne ed il Centro antiviolenza L’Una per l’Altra operano nel rispetto dei diritti fondamentali delle donne: centralità delle loro scelte, riservatezza e anonimato, uguaglianza, gratuità, efficienza ed efficacia, continuità dei servizi, accessibilità nell’erogazione del suddetto servizio assicurando la conformità dei servizi erogati ai parametri stabiliti a livello regionale e nazionale. Il lavoro del nostro Centro è svolto con l’obiettivo di garantire sostegno e tutela alle donne e ai/alle loro figli/e minori, valorizzando al massimo le risorse umane, economiche, logistiche e di rete a disposizione”.

“Come possono essere garantiti questi presupposti fondamentali – conclude la nota – in uno sportello di ascolto posto all’interno di una sede elettorale? Improvvisarsi nell’organizzazione e nella gestione di uno sportello di ascolto per donne vittime di violenza senza coinvolgere l’unico Centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione sul territorio versiliese è estremamente controproducente proprio ai fini del contrasto al fenomeno e del supporto delle donne che chiedono aiuto, che necessitano di attuare percorsi di fuoriuscita dalla violenza e che per questo hanno bisogno , non ci stancheremo mai di ribadirlo, di continuità e competenza specifica”.