Nata a Seravezza la Comunità Slow Food Castagno dell’Alta Versilia

31 marzo 2022 | 08:56
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Nata a Seravezza la Comunità Slow Food Castagno dell’Alta Versilia

Coinvolge 13 persone e intende raggiungere i propri obiettivi attraverso la coltivazione del castagneto e produzione della farina

Nasce la nuova Comunità Slow Food Castagno dell’Alta Versilia che è stata inaugurata a Seravezza il 28 marzo scorso. È stata creata con l’obiettivo della valorizzazione, la tutela e la diffusione delle cultivar locali, delle tradizioni artigianali, culturali e culinarie legate alla castanicoltura; la diffusione della coltivazione della castagna come strumento di difesa del suolo; la didattica a tutti i livelli come mezzo di trasmissione delle tradizioni e dei saperi antichi.

La comunità slow food del Castagno dell’Alta Versilia coinvolge 13 persone e intende raggiungere i propri obiettivi attraverso la coltivazione del castagneto e produzione della farina; l’organizzazione di eventi culturali ed enogastronomci; la didattica per le scuole e per adulti; la raccolta delle ricette tradizionali e innovative con la castagna o la farina di castagne e tutti i suoi derivati e la valorizzazione, tutela e conservazione del paesaggio del castagneto.

“Per noi, al centro dell’idea di comunità c’è il bene comune legato al cibo, all’ambiente, alla relazioni sociali, alla spiritualita – dichiara Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food – Abbiamo molto lavoro da fare per creare miriadi di Comunità Slow Food nel mondo, ma stiamo iniziando da reti e progetti che sono già attivi all’interno del nostro movimento, inclusi l’Arca del Gusto, i Presìdi, i cuochi dell’Alleanza, i Mercati della Terra e gli orti. Insieme a loro cercheremo di affrontare le grandi sfide dei tempi che stiamo vivendo, a partire dalla crisi climatica e dal collasso degli ecosistemi”.

“È per questo che la Comunità Slow Food è così rilevante per questo territorio – commenta Walter Giannini che è il portavoce- rappresentante della Comunità – Essa è un tentativo concreto di promuovere dal basso il recupero dei castagneti e della filiera della castagna e farne una risorsa reale per il territorio”.

Parlare di comunità non è una novità per Slow Food. Il termine è entrato ufficialmente nel vocabolario del movimento nel 2004 quando la prima edizione di Terra Madre ha riunito a Torino 5mila rappresentanti delle comunità del cibo di 130 paesi del mondo. Le Comunità Slow Food sono costituite da un gruppo di persone che condividono i valori del movimento internazionale, a partire dalla sua convinzione principale, ovvero che il cibo buono, pulito, giusto è un diritto di tutti  e fino a quando anche solo una persona sul pianeta non ne avrà accesso, Slow Food non smetterà di battersi per garantirlo.