Pci: “L’aumento degli assistibili per medico è un ulteriore colpo alla sanità pubblica”

13 aprile 2022 | 12:42
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Pci: “L’aumento degli assistibili per medico è un ulteriore colpo alla sanità pubblica”

Il partito commenta la decisione della Regione Toscana

“L’allarme secondo il quale il progressivo svuotamento di professionisti del pronto soccorso dell’ospedale Versilia pone gravi problemi per la tenuta del servizio, al di là dell’abnegazione di tutto il personale sanitario al quale va un nostro sentito e consapevole ringraziamento, non solo è ben fondato ma trova, se possibile, un’ulteriore conferma nelle recenti decisioni regionali”. Così il Pci, Federazione Lucca Versilia torna a parlare di sanità.

“A fronte di quanto più volte detto in relazione all’importanza di una puntuale gestione territoriale della sanità e al di là della retorica con la con la quale vengono sbandierati i prossimi investimenti milionari del Pnrr, la sanità di oggi fa i conti con decenni di scelte compiute scientemente che hanno avuto come bussola quella di privilegiare il mercato rispetto ai valori di una sanità pubblica, solidale, gratuita che ne è uscita così letteralmente violentata – proseguono dal Pci -. Accanto a questo, ma forse non è neppure un caso, è mancata la capacità di un’analisi di prospettiva che indicasse la necessità di garantire politiche di turnover dei medici che sarebbero andati in pensione. La decisione adottata a questo riguardo dalla Regione Toscana, concertata con le sigle sindacali dei medici di medicina generale, è sorprendente: si incrementa di 300 unità il tetto massimo degli assistibili per medico, oggi fissato a 1500, cosa che contribuirà a rendere ancora più difficile rispondere con la dovuta attenzione ai bisogni dei e delle pazienti e che temiamo si tradurrà in un ulteriore aggravio per la medicina d’urgenza”.

“Ci chiediamo cosa ancora debba avvenire perché si comprenda che sono le scelte della politica, anche di quella che si dice progressista e di sinistra, ad aver determinato questo stato di cose, la stessa che anziché investire conformemente ai bisogni in questo settore per il prossimo triennio (i dati def a riguardo indicano minori stanziamenti) propone l’aumento delle spese militari in nome della pace – concludono -. Ci chiediamo cosa si debba ancora aspettare per avviare un serio e definitivo ragionamento per dare reale vigore al mandato costituzionale per la tutela della salute pubblica“.