Maineri fuori dalla giunta, Del Ghingaro rompe il silenzio: “Con me i furbi non lavorano”

7 maggio 2022 | 13:53
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Maineri fuori dalla giunta, Del Ghingaro rompe il silenzio: “Con me i furbi non lavorano”

Il sindaco: “Ai miei chiedo lealtà alla città e alla squadra e non giochetti egoistici”. L’assessore Mei: “Ha raccontato bugie”

“A chi collabora con me richiedo tempo, competenza, studio, applicazione e non superficialità.
Chiedo anche lavoro a testa bassa senza inutili chiacchiere”. Sono parole con le quali il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, traccia il profilo dell’assessore “perfetto”. Lo fa per entrare, dopo mesi di polemiche e all’indomani di una intervista della “silurata” in una tv locale, sulla revoca dell’incarico all’ex vicesindaco Federica Maineri: “I furbi e i mistificatori con me non possono lavorare”.

“In diversi mi chiedono perché abbia revocato le deleghe ad un assessore, soprattutto dopo che da due mesi questa persona continua ad esternare in ogni dove le sue considerazioni sulla vicenda. Per rispetto non ho mai voluto entrare nel merito perchè credo sia giusto che le situazioni di spogliatoio rimangano riservate, ma soprattutto le recenti vicende m’impongono  una deroga alla riservatezza e una precisazione che spero risulti chiara. A chi collabora con me richiedo tempo, competenza, studio, applicazione e non superficialità. Chiedo anche lavoro a testa bassa senza inutili chiacchiere. Chiedo lealtà alla città e alla squadra e non giochetti egoistici, arroganti ed egocentrici. Infine deve essere chiaro che noi si lavora per la città intera e non per una parte di essa, perché dopo un secondo dalla vittoria elettorale il sindaco rappresenta ogni singola persona della città, comunque la pensi e chiunque abbia votato. Se qualcuno deroga da questi principi, per me fondamentali, prima lo avverto, al ripetersi lo faccio di nuovo per scrupolo, poi se non si ascolta, o addirittura si sfida, revoco l’incarico, perchè il sindaco fa gli interessi di tutti e non solo di uno, o di una parte. Un allenatore deve avere ben chiari i limiti entro i quali deve giocare la sua squadra e li chiarisco a tutti quelli ai quali conferisco un incarico. I furbi e magari anche mistificatori, con me non possono lavorare. Ed ora metterei la parola fine, almeno nel mio caso, su questa faccenda”.

Va giù ancora più pesante l’assessore Sandra Mei: “Dispiace che quando le donne cercano di far politica, ce ne sia sempre qualcuna che si crede più furba delle altre e ricorra alla mistificazione della realtà  e alla finzione per raccontare una storia che invece è andata diversamente. Questo accade ovunque, ma in politica è davvero brutto”.

Parlo di Federica Maineri – specifica subito in un post pubblicato su Facebook -, il nostro ex vice sindaco e assessore al sociale. Ieri sera in una trasmissione su 50 canale, in tempo di silenzio elettorale e senza il barlume di un diritto di replica, questa ragazza ha voluto parlare di noi, perché di lei, con tutta onestà, ha bene poco da dire sul piano tecnico-amministrativo. Ieri sera Federica Maineri non ha raccontato la verità dei fatti sul percorso politico fatto insieme. Ha cercato, solo cercato, di mettere in cattiva luce il sindaco, la città, gli ex colleghi, la maggioranza di governo. Lo ha fatto con una superbia di chi non si è mai confrontato democraticamente con l’elettorato e di chi, avendo una tessera di partito in tasca, si sente intoccabile. Con noi ha sbagliato bersaglio: noi che lavoriamo da 7 anni per ricostruire quelle macerie che il suo partito e quindi anche lei aveva aiutato a creare, quei buchi che si credevano insanabili ed invece con il lavoro e la determinazione siamo riusciti a riparare. C’è qualcuno che rompe, e c’è qualcuno che in silenzio aggiusta. Questo noi abbiamo fatto”.

“In giunta – prosegue – Federica era l’unica che non aveva preso neanche un voto perché scelse di non metterci la faccia ma di farsi nominare dal partito.Sono scelte; ma adesso non venga a dirci a noi che ci sottraiamo al confronto democratico: no, questo non deve dirlo perché la sua storia politica è fatta di incarichi, amici del Pd e forse, visto le belle parole spese per il Presidente Giani anche di nuove opportunità che le arriveranno. In effetti, è una strada semplice. Strada che poi ha sempre percorso perché non è difficile dimostrare quanta poca attitudine al lavoro amministrativo abbia dimostrato in questo anno e mezzo di mandato.  Federica Maineri non si è mai sentita parte della nostra squadra, ricordo di prepotenze quando, senza nessun merito, rivendicava visibilità godendo della carica da vice di un grande sindaco. E questo a lei è sempre sfuggito: essere il vice di Giorgio del Ghingaro è dura, l’uomo è preparato e competente come nessuno sul nostro territorio e lei, aveva da lui e forse anche da noi, tutto da imparare. Il garbo, lo stile di governo, la passione per il lavoro.  Ha raccontato bugie perché ammettere di aver fallito in politica è dura.  Per la rete museale Federica, da vice sindaco e da appartenete a quella comunità che volutamente ci aveva offeso una mattina nel palazzo della Provincia di Lucca, aveva il dovere morale primo di difendere una sua collega che rappresentava  anche lei in quel momento  e poi la città e quindi il sindaco: bene ha fatto il sindaco a risponderle ‘la maggioranza sono io’, io sono stato offeso, io mi scelgo i compagni di viaggio. Viareggio non la offende più nessuno. Federica per questo non ha mosso un dito, ha permesso che qualcuno offendesse la città di cui lei era vice sindaco. E quella mattina della giunta non è andata assolutamente come la racconta: in mancanza del sindaco per motivi di salute, il vicesindaco, presente in comune, non in visita medica, si rifiutò di convocare la giunta come le era stato richiesto ed anzi, rimase chiusa a discutere nell’ufficio di Alberici, per circa un’ora mentre gli altri colleghi aspettavano pazientemente la convocazione che lei non volle fare. Andò via alzando i tacchi, come chi crede di avere la verità in tasca. Ci pensò il sindaco poi nel pomeriggio a convocare la giunta, alla quale lei non partecipò. Costa caro raccontare la verità, perché è più facile fare la vittima e buttare sugli altri le colpe. Il culmine davvero si è raggiunto quando Maineri, a domanda, ha risposto del suo dispiacere di fronte all’atteggiamento dell’amministrazione, di cui anche lei faceva parte, coi familiari delle vittime del 29 giugno. Allora, su questo punto io voglio essere chiara: non permetto a nessuno di cercare di infamarmi e di farmi passare per la persona che non sono. I familiari ormai da tempo con una nota pubblica ci hanno chiesto di non parlare più di loro e noi questo facciamo. Punto. Con rispetto. Adesso, che si voglia strumentalizzare questo silenzio imposto da altri come invece un atteggiamento che non corrisponde al nostro sentire mi pare una cosa gravissima anche solo pensare una cosa del genere. Ed io questo non lo permetto a nessuno. Siamo persone perbene, questo sia chiaro. Del futuro di Federica non voglio parlare, noi che l’abbiamo vista al lavoro sappiamo le cose, voglio invece parlare di Viareggio perché si meriterebbe un confronto politico all’altezza dell’importanza della città, un confronto di ampio respiro, di lungimiranza. Invece dobbiamo assistere alle bizze , alle astensioni dal voto per mancanza di coraggio e alle naufragate aspettative dell’ormai prossimo cittadino Alessandro Del Dotto, al quale auguro, visto che avrà tempo, di scrivere meglio tutti i ricorsi che vorrà fare. Quelli contro Viareggio non hanno sortito effetto”.

In giornata arriva anche una dura presa di posizione a firma della giunta e della maggioranza che sostiene Del Ghingaro: “La dichiarazioni rilasciate ieri dalla ex vicesindaca Federica Maineri alla trasmissione sulla Costa dell’Onda impongono per dignità una netta presa di posizione della Maggioranza che, collegialmente, governa la città da 7 anni, perché rese in assenza di contraddittorio. La maggioranza, consapevole delle necessità e delle urgenze della città, segue con fiducia la linea che il sindaco di volta in volta propone, avendo lui, che si dedica a tempo pieno alla soluzione dei problemi, una cognizione più immediata e diretta degli stessi. In 7 anni non c’è mai stata occasione, da parte nostra, di alcun pentimento, perché gli obiettivi, nonostante gli ostruzionismi politici e i numerosissimi ricorsi giudiziari che purtroppo hanno per forza di cose rallentato l’azione amministrativa, sono stati tutti centrati”.

“Non ci soffermiamo più del dovuto sui metodi che continuano a contraddistinguere certi modi di fare informazione – si legge nella nota – ci concentriamo invece a lavorare per portare a termine l’opera di risanamento e ammodernamento della città.  Noi con senso di responsabilità non ci asteniamo dal farlo. Chiacchiere e palcoscenico non ci interessano ed è proprio in virtù di questo stile e di questa visione amministrativa che da 7 anni governiamo con larga maggioranza di consensi”.