Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica




Era presente l’ex soprintendente Luigi Ficacci
La memoria come un monumento impresso nella coscienza collettiva del popolo, che ogni individuo custodisce e trasforma nel tempo e nello spazio. E quindi la memoria come monumento che incarna i valori della Repubblica Italiana. È con questa riflessione che oggi (2 giugno) si è celebrata le festa della Repubblica a Sant’Anna di Stazzema. Le cerimonia, nel Parco nazionale della Pace, si è svolta sulla piazza della chiesa con la partecipazione del sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il vicepresidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini, e Luigi Ficacci ex Soprintendente di Lucca, professore universitario alla Sapienza di Roma e storico dell’arte.
Dopo la deposizione della corona d’alloro al cippo dei caduti il 12 agosto 1944 nella strage di Sant’Anna, da parte dei superstiti Mario Marsili e Adele Pardini, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha ricordato il dramma della guerra che l’Europa sta vivendo. Un fatto che riporta al conflitto mondiale sulle cui ceneri è nata la Repubblica, il 2 giugno 1946. “Luoghi come questo hanno insegnato poco alle giovani generazioni – ha detto con rammarico il sindaco di Stazzema – tant’è che stiamo vivendo un dramma, quello in Ucraina, che però non è l’unico conflitto aperto. L’ideologia criminale che ha mosso questa guerra non si discosta molto da quella che ha scaturito la seconda guerra mondiale. Compreso i crimini contro l’umanità, come ad esempio a Bucha che ricorda molto il borgo di Sant’Anna. Oggi bisogna non perdere le speranze e continuare a sforzarsi per trasmettere nelle giovani generazioni i valori che sono ben rappresentati dalla Costituzione italiana, come quotidianamente facciamo qui nel Parco della pace e come fanno i superstiti da decenni”.
Il concetto di memoria in rapporto ai classici monumenti scultorei che si trovano nelle piazze e nelle città è stato espresso dal professore Luigi Ficacci. Ha spiegato che le statue – come ricordo di fatti e valori – sono “fragili e perciò vulnerabili”. Perché seppure imponenti e fatte di materia, la loro capacità di esprimere significati e di parlare è fragile rispetto al tempo. Ecco che allora assumono davvero forza e importanza gli individui come collettività. “I testimoni sanno che la memoria è nella transitorietà della loro esistenza, sono loro il monumento. Vogliono parlare, per trasmettere a te, al tuo profondo soggettivo il loro essere memoria, il loro essere monumento. Affinché tu sia lo strumento che continui ad interpretare la memoria. Affinché tu, visitatore del Parco della pace a Sant’Anna di Stazzema, sia monumento”, ha affermato Ficacci.
A seguire la presentazione del libro Il buon tedesco, dell’autore, storico e scrittore di Torino, Carlo Greppi. E successivamente il concerto del gruppo della sezione Anpi della Scala di Milano in collaborazione con Musica sulle Apuane.