Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica

2 giugno 2022 | 15:18
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Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica
Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica
Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica
Sant’Anna di Stazzema celebra la festa della Repubblica

Era presente l’ex soprintendente Luigi Ficacci

La memoria come un monumento impresso nella coscienza collettiva del popolo, che ogni individuo custodisce e trasforma nel tempo e nello spazio. E quindi la memoria come monumento che incarna i valori della Repubblica Italiana. È con questa riflessione che oggi (2 giugno) si è celebrata le festa della Repubblica a Sant’Anna di Stazzema. Le cerimonia, nel Parco nazionale della Pace, si è svolta sulla piazza della chiesa con la partecipazione del sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il vicepresidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini, e Luigi Ficacci ex Soprintendente di Lucca, professore universitario alla Sapienza di Roma e storico dell’arte.

Dopo la deposizione della corona d’alloro al cippo dei caduti il 12 agosto 1944 nella strage di Sant’Anna, da parte dei superstiti Mario Marsili e Adele Pardini, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha ricordato il dramma della guerra che l’Europa sta vivendo. Un fatto che riporta al conflitto mondiale sulle cui ceneri è nata la Repubblica, il 2 giugno 1946. “Luoghi come questo hanno insegnato poco alle giovani generazioni – ha detto con rammarico il sindaco di Stazzema – tant’è che stiamo vivendo un dramma, quello in Ucraina, che però non è l’unico conflitto aperto. L’ideologia criminale che ha mosso questa guerra non si discosta molto da quella che ha scaturito la seconda guerra mondiale. Compreso i crimini contro l’umanità, come ad esempio a Bucha che ricorda molto il borgo di Sant’Anna. Oggi bisogna non perdere le speranze e continuare a sforzarsi per trasmettere nelle giovani generazioni i valori che sono ben rappresentati dalla Costituzione italiana, come quotidianamente facciamo qui nel Parco della pace e come fanno i superstiti da decenni”.

Il concetto di memoria in rapporto ai classici monumenti scultorei che si trovano nelle piazze e nelle città è stato espresso dal professore Luigi Ficacci. Ha spiegato che le statue – come ricordo di fatti e valori – sono “fragili e perciò vulnerabili”. Perché seppure imponenti e fatte di materia, la loro capacità di esprimere significati e di parlare è fragile rispetto al tempo. Ecco che allora assumono davvero forza e importanza gli individui come collettività. “I testimoni sanno che la memoria è nella transitorietà della loro esistenza, sono loro il monumento. Vogliono parlare, per trasmettere a te, al tuo profondo soggettivo il loro essere memoria, il loro essere monumento. Affinché tu sia lo strumento che continui ad interpretare la memoria. Affinché tu, visitatore del Parco della pace a Sant’Anna di Stazzema, sia monumento”, ha affermato Ficacci.

A seguire la presentazione del libro Il buon tedesco, dell’autore, storico e scrittore di Torino, Carlo Greppi. E successivamente il concerto del gruppo della sezione Anpi della Scala di Milano in collaborazione con Musica sulle Apuane.