A Seravezza torna l’aperitivo mediceo con quattro incontri sui cereali

19 luglio 2022 | 13:44
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A Seravezza torna l’aperitivo mediceo con quattro incontri sui cereali

Il tema scelto per questa 12esima edizione riveste anche una particolare attualità, proprio per le conseguenze della guerra in corso in Ucrain

Torna domani (20 luglio) alle 18,30 Aperitivo Mediceo, l’appuntamento promosso da Comune di Seravezza e Fondazione Terre Medicee, raccontato da Fabrizio Diola, cucinato da grandi chef e condito con la musica di Dino Mancino.

Lo scenario è l’affascinante giardino mediceo di Seravezza dove si terranno i quattro incontri a ingresso libero e degustazione gratuita (i prossimi il 2, 16 e 23 agosto), centrati sul tema dei cereali antichi o moderni come pane, focaccia, pasta e i loro derivati.

Il primo appuntamento ha come tema specifico Panzanella. Pomodori bianchi. E ricette per la mente, con ospiti Rita e Alberto Tomat. Le Serre di Pietrasanta. Pomodori bianchi e blu, pomodorini mix gialli zebrini, kumato, del viaggiatore. Basilico genovese, shizo, cannella, basilico insalata; Gianfranco Antognoli presidente ARNo. Associazione Ricerca Neurologica. Fondatore di ConCredito; Ubaldo Bonuccelli Professore Ordinario di Neurologia all’università di Pisa. Chef della serata, Gaio Giannelli del ristorante Il Pozzo di Bugia di Querceta. Seguirà una piccola degustazione gratuita.

Il tema scelto per questa 12esima edizione riveste anche una particolare attualità, proprio per le conseguenze della guerra in corso in Ucraina: “Sentiremo gli effetti di questa guerra in autunno – si spiega – proprio per la scarsità di una materia prima fondamentale come quella del grano. Per questo abbiamo scelto di valorizzare al massimo l’importanza sociale ed economica dei cereali, diffondendo la conoscenza e la coscienza del valore di un’agricoltura che in alcune piccole produzione è giustamente definita eroica. Crediamo che sia un diritto dei popoli mantenere i propri sistemi agricoli e alimentari, ecologicamente sani e sostenibili, rinnovando anche usi e costumi antichi, fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti. Crediamo anche che sia possibile, in Italia, una produzione intensiva di qualità in modo da renderci autonomi e liberi dall’importazione di grani spesso non buoni. La situazione di crisi potrebbe quindi così diventare una grande opportunità”.

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