Belvedere Puccini, blitz di Striscia in Comune. Del Ghingaro: “Non abbiamo nulla da nascondere”

Il sindaco intervistato dal tg satirico stigmatizza un post pubblicato su Facebook: “A noi fare polemica non interessa”
Belvedere Puccini, la polemica sorta dopo le parole del sottosegretario Vittorio Sgarbi solleticano anche Striscia la Notiziache si è presentata di fronte al Comune per intervistare il sindaco Giorgio Del Ghingaro. “Ho chiacchierato con piacere con loro – afferma il primo cittadino – sullo stato dell’arte del Belvedere Puccini, perché fortunatamente noi non abbiamo nulla da nascondere, non vogliamo fare polemiche e c’interessa solo riqualificare quel luogo, in barba ai menagramo”.
Il sindaco però lo dice stigmatizzando un post con la fotografia della giornalista che lo intervistava in cui si sostiene che Del Ghingaro abbia cercato di evitare le telecamere. L’autore del post ha infatti sostenuto che il primo cittadino sia uscito sul retro del Comune per sfuggire alle domande. Ma Del Ghingaro spiega come sono andate le cose: “Punto primo: esco quasi tutti i giorni dalla parte posteriore del comune perché ho la macchina parcheggiata lì e sono sempre (purtroppo) di fretta. Non entro da quella porta la mattina solo perché non si apre dall’esterno (banale). Punto secondo non sono un ladro e non mi comporto da tale, perché i buchi economici del Comune io non li ho fatti, al contrario li ho ripianati”.
“Punto terzo: non sapevo – aggiunge Del Ghingaro – che i giornalisti di Striscia mi stavano aspettando perché non mi avevano avvertito, né tanto meno chiesto una intervista, altrimenti li avrei fatti salire nella mia stanza, come faccio abitualmente con tutti. Metto sempre la faccia in quello che faccio, fare il sindaco significa anche assumersi le responsabilità delle scelte e sono così convinto da farlo sempre volentieri con chiunque. Punto quarto ho chiacchierato con piacere con loro sullo stato dell’arte del Belvedere Puccini, perché fortunatamente noi non abbiamo nulla da nascondere, non vogliamo fare polemiche e c’interessa solo riqualificare quel luogo, in barba ai menagramo. Infine: ma perché queste menzogne, queste illazioni e queste offese gratuite? A che serve questo odio che traspare? Ecco come vengono costruite le famose novelle metropolitane. A me cadono le braccia: quanta inutile cattiveria, quanto gratuito livore, quanta malcelata invidia nelle parole scritte da questo signore”.