Baldini: “Treni merci in transito da Viareggio, risposte insoddisfacenti da Rfi”

Il consigliere regionale: “Promuoverò tutti gli atti possibili per affrontare la questione”
“Insoddisfacenti le risposte di Rfi”. Lo afferma Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega che ha posto dei quesiti su trasporto merci e passaggi dalla stazione di Viareggio, in sede di audizione di Rfi durante lo svolgimento della Quarta Commissione del 25 gennaio scorso.
“Quesiti – ricorda Baldini – che avevo concentrato sul tema del trasporto ferroviario di merci pericolose e sulla velocità di questi vagoni-bomba che attraversano le stazioni nei centri abitati come purtroppo ben sappiamo a Viareggio. Una risposta che non mi soddisfa perché da un lato interamente concentrata su aspetti giuridico formali apparentemente legittimati da un approccio sostanzialmente statistico che è contraddetto da quanto recentemente accaduto proprio nella nostra città dove si è rischiata un’altra strage ferroviaria”.
“Dall’altra perché Rfi – prosegue Baldini – non risponde sul tema della limitazione della velocità finendo per eludere il fulcro delle mie domande che poi rappresenta l’interesse centrale delle comunità e dei cittadini che vivono l’incubo del ripetersi di una notte come quella del 2009. Rfi, nel rispondere, dichiara che ‘sulla rete da loro gestita la sicurezza del trasporto ferroviario delle merci pericolose è attuata nell’ambito del sistema di gestione della sicurezza (Sgs) di Rfi, attraverso l’osservanza del quadro normativo e regolamentare vigente, nonché dall’applicazione di procedure di sicurezza e piani operativi, sia per la gestione delle situazioni di esercizio normale che per le eventuali emergenze. L’attuazione di tale quadro normativo-procedurale è parte integrante della valutazione di conformità con cui l’Ansfisa rilascia l’autorizzazione di sicurezza che ‘attesta l’accettazione del sistema di gestione della sicurezza del Gestore Infrastruttura, e contiene le procedure e le disposizioni per soddisfare i requisiti necessari per la progettazione, la manutenzione e il funzionamento, in condizioni di sicurezza, dell’infrastruttura ferroviaria, compresi la manutenzione e il funzionamento del sistema di controllo del traffico e di segnalamento’. Aggiungendo poi – riporta ancora Baldini – che ‘nell’ambito del processo di miglioramento continuo, perseguito in coerenza con i principi del proprio sistema di gestione della sicurezza, Rfi applica attualmente una ‘metodologia di calcolo dei livelli rischio dei tratti ferroviari interessati al trasporto di merci pericolose’ che costituisce l’aggiornamento del piano operativo merci pericolose del 2004, alla luce degli sviluppi scientifici, tecnici e normativi nel frattempo maturati’. In particolare, la suddetta Metodologia risulta pienamente conforme e coerente alla Linea Guida dell’Agenzia europea ‘risk management framework for inland transport of dangerous goods’ (2018), e permette, attraverso analisi quantitative, il calcolo del livello di rischio da associare ad ogni singolo tratto ferroviario in funzione, tra l’altro, del numero dei treni di merci pericolose circolanti, della qualità e quantità della merce trasportata nonché della densità abitativa delle aree circostanti. L’utilizzo di tale metodologia è disciplinato con una specifica procedura facente parte del sistema di gestione della sicurezza adottato da Rfi. La procedura suddetta introduce un’attività sistematica di monitoraggio, con cadenza mensile, che permette l’individuazione di eventuali criticità su specifiche tratte ferroviarie, da comunicare alle Imprese Ferroviarie interessate per una tempestiva valutazione di eventuali percorsi alternativi o di altre misure di mitigazione'”.
“Come può notare chiunque, nel più freddo e pleonastico linguaggio burocratico – continua il rappresentante della Lega in Regione Toscana – emerge più l’interesse verso la difesa preventiva e pregiudiziale dell’operato dell’ente che la volontà di dare risposte che tengano conto di quanto accade e che possano almeno provare a rassicurare chi ha vissuto una strage di tale portata ed ha assistito, a quasi 14 anni di distanza, al rischio del ripetersi di incidenti similari. Non nascondo che avevo atteso di conoscere la risposta di Rfi nella speranza di rinvenirvi qualche elemento di novità, di concretezza che potesse rassicurare la nostra città e tutti coloro che da anni si battono per la sicurezza nel trasporto ferroviario e non solo ma purtroppo così non è stato e sarà pertanto mio fermo impegno promuovere atti conoscitivi in Consiglio Regionale a Firenze nonché informare della vacuità di tali risposte i Parlamentari della Lega eletti a Roma ed a Bruxelles che insieme al gruppo regionale incontrerò a Firenze lunedì prossimo proponendo di sottoporre ai nostri rappresentanti al Governo una ricognizione dell’operato di chi sovraintende questo settore così delicato ed altresì lo studio e l’approvazione di normative più severe ed in grado di garantire più sicurezza nel trasporto ferroviario delle merci pericolose”.