Annale (Pci): “Ospedale di comunità all’ex Tabarracci, l’Asl dia forma al progetto”

Sanità, il segretario della Federazione di Lucca e Versilia: “Ci chiediamo cosa si stia aspettando”
“Ospedale di comunità all’ex Tabarracci di Viareggio, l’Asl dia le gambe a questo progetto”. A chiederlo è Paolo Annale, segretario della Federazione Pci di Lucca e della Versilia.
“La sanità – afferma – continua purtroppo ad essere alla ribalta delle cronache, come sta accadendo ad esempio per i gravi ritardi che si registrano in ambito chirurgico, mentre poco si parla dei minori finanziamenti previsti dal Governo per i prossimi anni e i cui rappresentanti in terra di Toscana si interrogano del perché le cose vadano male nei pronto soccorso. Ma in casa nostra, in Versilia? Sono davvero tante le cose di cui dovremmo parlare ma due sono quelle che oggi vogliamo riportare all’attenzione. In ambito di sanità territoriale, legata ai finanziamenti del Pnrr, spicca la questione dell’ospedale di comunità”.
“L’amministrazione comunale di Viareggio – va avanti Annale – il 16 novembre scorso, partecipando ad una delle aste relative alla gestione del fallimento della Viareggio Patrimonio, si è aggiudicata quella porzione dell’ex ospedale Tabarracci dove l’azienda sanitaria conterebbe, appunto grazie al Pnrr, di realizzare l’ospedale di comunità per il comprensorio versiliese. Mettendo da parte lo stupore per il fatto che a fronte di un’azione meritoria e concreta l’amministrazione, che non lesina annunci di mirabilie future, non ne abbia dato notizia, crediamo che sia da qui che si debba partire per raggiungere l’importante obiettivo”.
“Ci chiediamo allora, stante i progetti che sono stati già definiti in Toscana e a fronte di quanto la Regione sta intentando sul fronte della medicina generale – afferma Annale -, cosa aspetti l’azienda sanitaria a dare gambe a questo progetto che, insieme alla questione più generale della medicina territoriale e di prossimità, dovrebbe ricevere massima attenzione da tutte le amministrazioni versiliesi, che sino ad ora ci sono sembrate piuttosto distanti e disattente. Per quanto riguarda invece l’ambito ospedaliero la questione del Laboratorio antiblastici continua a fluttuare ancora in un limbo che preoccupa. Chiuso nello scorso autunno per questioni di sicurezza, chiusura che ha richiesto una “gestazione” di ben tre anni, non se ne sa più niente. L’azienda non sembra ancora riuscita ad esprimere e far conoscere le intenzioni per il suo futuro né per quello dell’intero settore delle preparazioni destinate all’onco-ematologia, tanto più quando si apprende del potenziamento di questa specialità all’ospedale Versilia. Cosa si deve dunque attendere? E nel caso in cui l’Azienda pensasse di allargare il bacino di utenza di tale laboratorio, cosa in sé molto delicata per vari aspetti, perché non avviare allora un confronto davvero costruttivo con tutte le realtà e le collettività interessate della costa, da Carrara a Viareggio? Le dichiarazioni di intenti e le decorazioni sul campo purtroppo, come le chiacchiere, non fan farina”.