Anche dallo scientifico Barsanti e Matteucci di Viareggio la lettera di solidarietà alla preside del Da Vinci di Firenze

27 febbraio 2023 | 18:27
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Anche dallo scientifico Barsanti e Matteucci di Viareggio la lettera di solidarietà alla preside del Da Vinci di Firenze

Dopo le dichiarazioni sull’aggressione fascista al Michelangelo: “L’antifascismo trova spazio in ogni articolo della Costituzione che tutela la dignità della persona e l’inviolabilità dei diritti di libertà di pensiero”

Lettera di solidarietà alla preside del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze anche dal Barsanti e Matteucci di Viareggio.

“Il collegio docenti del liceo scientifico Barsanti e Matteucci – si legge nella lettera – esprime la propria vicinanza personale e ideale alla dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, e alle riflessioni da lei affidate alla lettera aperta, che tanta, immotivata, indignazione ha sollevato soprattutto in chi, pur ricoprendo ruoli istituzionali, sembra non avere particolare familiarità con i principi antifascisti, da cui la Costituzione è nata e che in essa sono stati fissati. Le osservazioni offerte dalla dirigente ad una pubblica riflessione ci sono apparse non prese di posizione ideologiche, bensì considerazioni basate sul quel senso civico che, a nostro avviso, dovrebbe essere patrimonio condiviso non solo da ogni educatore ma, più in generale, da ogni cittadino italiano. Di fronte all’aggressione squadrista di dichiarato orientamento fascista, non ci saremmo aspettati silenzi né, ancor meno, esternazioni contro chi, con argomentazioni costituzionalmente e storicamente fondate, ha semplicemente supplito alla condanna che sarebbe dovuta arrivare dai ministri della Repubblica”.

L’antifascismo – dice il collegio – è un principio che trova spazio non solo in una chiara norma finale della Costituzione che, esplicitamente, vieta la ‘ricostituzione sotto qualsiasi forma’ del disciolto partito fascista, ma in ogni articolo che tutela la dignità della persona e l’inviolabilità dei diritti di libertà di pensiero, di parola, di associazione, di insegnamento, che vede nella diversità una risorsa e non un problema, che tutela anche lo straniero nella cui patria non sono garantiti quegli stessi diritti”.

“Sono queste le considerazioni che avremmo voluto sentire negli interventi che hanno riguardato la lettera della dirigente ai suoi studenti – prosegue la lettera – e sono proprio queste le considerazioni che ci sentiamo di condividere pubblicamente, nella piena convinzione che la libertà di fare uso pubblico della propria ragione sia uno di quei principi che già Kant considerava fondamentali per promuovere l’Illuminismo e che la nostra Costituzione fissa indiscutibilmente nell’articolo 21. Rimane valido per noi l’invito che un padre costituente come Piero Calamandrei rivolse ai giovani, per riuscire a capire fino in fondo la nostra Costituzione, nata dalla Resistenza contro la ventennale dittatura fascista: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione””.