Taglio delle classi a indirizzo musicale, Pacchini (Lega): “La propaganda non le salverà”

Il segretario del Carroccio di Viareggio: “Il sindaco faccia la sua parte colmando anche le lacune della sua amministrazione”
“Se per salvare i tagli delle classi a indirizzo musicale a Viareggio e Torre del Lago bastassero gli ormai tristemente noti rendering e/o filmati che il sindaco di Viareggio usa da anni per la sua propaganda immaginifica come ad esempio quello del mercato di piazza Cavour o quello dell’asse di penetrazione e del futuro del porto in Darsena oppure ancora i carnevaleschi manifesti di cartone che ha dislocato sulla terrazza della Repubblica, sarebbe certamente più facile”.
Così interviene Maria Domenica Pacchini, segretario della Lega di Viareggio, replicando alla polemica di Giorgio Del Ghingaro verso i rappresentanti del centrodestra al governo ed in Regione.
“Al contrario – prosegue Pacchini – tutti i nostri rappresentanti in Parlamento, in Consiglio regionale, in Consiglio provinciale ed in Comune, sono al lavoro da giorni per salvare quelle classi interloquendo con i dirigenti scolastici, con il dirigente provinciale, con i nostri responsabili della pubblica istruzione nel partito e sollecitando il ministro alla massima attenzione”.
“Lo fanno in silenzio, senza la fuffa politica del sindaco di Viareggio, consapevoli delle difficoltà ed attendendo il lavoro che è in atto a Roma su tutti i fronti e quotidianamente avendo fatto presente – noi per primi – l’importanza della situazione ad un anno dalle celebrazioni pucciniane”.
“Pertanto, il sindaco faccia anch’esso la sua parte, colmando anche le lacune della sua azione amministrativa che anche sul tema delle scuole di Viareggio e Torre del Lago ha mostrato più di una volta i suoi limiti come testimoniano i mille problemi che i comparti scolastici continuano ad avere da anni senza che l’amministrazione comunale sia mai riuscita a portare a casa niente di buono”.
“E quanto al comitato per le celebrazioni pucciniane mi pare che il sindaco di Viareggio si sia dimenticato le gravissime difficoltà che lo hanno investito, portandolo a subire dimissioni a raffica e denunce pubbliche gravi da parte degli stessi membri del consesso – come ampiamente documentato dalla cronaca – e che lo stesso Del Ghingaro ebbe a sollecitare una riflessione, se non forse un ripensamento di Veronesi in merito al ruolo di presidente”.
“Situazione – conclude Pacchini – molto imbarazzante che, a mio avviso, ha messo a rischio quell’ente a causa degli atteggiamenti di chi lo guida e non certo di chi ne ha denunciato pubblicamente il fuggi fuggi dal comitato”.