Borsa di ricerca a Giacomo Biagiotti dalla delegazione di Viareggio della Fondazione Veronesi



Il premio è il frutto della raccolta fondi effettuata durante lo scorso anno
La delegazione di Viareggio della Fondazione Umberto Veronesi ha consegnato una borsa di ricerca del valore di 33mila euro a Giacomo Biagiotti, ricercatore in Scienze chimiche all’Università degli studi di Firenze, città in cui è nato.
Il premio è il frutto della raccolta fondi effettuata durante lo scorso anno dalla delegazione viareggina, guidata dalla dottoressa Marina Gridelli e composta da Carla Dini, Susanna Fontana, Gianna Genovesi, Angela Lunardini, Gabriella Marzaduri, Lucia Minutini, Milena Modigliani, Manola Neri, Giovanna Pieroni, Roberta Ranucci e Alessandra Zaltieri, oltre alle aziende e realtà commerciali del territorio che hanno deciso di dare il proprio contributo alla ricerca scientifica a beneficio dei pazienti di oggi e di domani.
La consegna del riconoscimento è avvenuta lo scorso 31 maggio, all’Università statale di Milano durante la tradizionale cerimonia dedicata ai finanziamenti alla ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi.
Il progetto del dottor Biagiotti riguarda il tumore al seno e, più in particolare, l’utilizzo di un nanomateriale che permetta di aumentare l’effetto della radioterapia. La radioterapia è uno degli approcci terapeutici più utilizzati per il trattamento dei tumori solidi come il carcinoma al seno triplo negativo. Approccio che comporta alcuni effetti collaterali come i danni delle radiazioni ai tessuti sani e l’insorgenza di radioresistenza. Per mitigare questi problemi, sono stati sviluppati i radio-sensibilizzanti. Si tratta di composti capaci di aumentare la sensibilità del tumore alle radiazioni, accelerando i danni causati dalle radiazioni e rallentando i processi di sopravvivenza delle cellule maligne. In laboratorio è stato recentemente sviluppato un nanomateriale biocompatibile come veicolo per rilasciare in modo selettivo i radiosensibilizzanti nei tumori mammari.
Obiettivo del progetto sostenuto dalla delegazione di Viareggio sarà continuare la linea di ricerca e studiare le potenzialità di questo strumento su modelli animali in vivo; successivamente, verrà iniziata una sperimentazione clinica con i pazienti. Infine, verrà studiato e perfezionato il processo produttivo del nanomateriale, così da permettere il passaggio da una produzione di laboratorio a una industriale.
“Per la nostra delegazione la soddisfazione di finanziare un ricercatore rappresenta la traduzione di una speranza in un impegno, di un sogno di guarigione in una concreta possibilità”, afferma Marina Gridelli.