No ai tagli alla scuola: protestano insegnanti, genitori e bambini di Massarosa



Oggi (5 giugno) ha sfilato il dissenso contro accorpamenti e riduzioni delle classi per il prossimo anno scolastico
Basta tagli alla scuola pubblica. Lo hanno scandito a gran voce insegnanti, genitori e bambini e bambine durante l’iniziativa che ha toccato diverse zone del territorio ed ha visto sfilare il dissenso contro accorpamenti e riduzione delle classi in diversi plessi per il prossimo anno scolastico. L’amministrazione si è unita al coro di no ricevendo genitori ed insegnanti ed unendosi al corteo. Di fronte al municipio sindaca Simona Barsotti, assessore alla scuola Mario Navari e presidente del consiglio comunale Riccardo Brocchini e anche alcuni consiglieri comunali, Federico Gilardetti e Michela Sargentini.
“Quello che si prospetta è intollerabile – commenta l’assessore alla scuola Navari – Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per salvaguardare il diritto a una didattica di qualità che non è p compatibile con il sovraffollamento delle classi. Con convinzione abbiamo promosso la raccolta delle firme organizzata dalle scuole contro questo provvedimento e stamattina abbiamo partecipato alla manifestazione di protesta pacifica per dare un segnale chiaro di sostegno e condivisione”.
Quattro classi dell’Ic Massarosa 1 e quattro dell’Ic Armando Sforzi rischiano l’accorpamento ed inoltre, è stata tolta una sezione di inglese potenziato all’IC Armando Sforzi.
“Abbiamo fatto di tutto per tornare ad avere servizi pubblici, equi ed accessibili a tutti – spiega la sindaca Simona Barsotti – con altrettanta determinazione saremo a fianco di insegnanti e genitori per la battaglia contro i tagli. Faremo la nostra parte in tutte le sedi possibili, si tratta di scelte a livello ministeriale che non condividiamo e che cercheremo di contrastare con ogni mezzo possibile. A dire no è un’intera comunità, quella di Massarosa, unita e coesa e le istituzioni possono e devono essere presenti oggi e ogni qual volta si difenda un diritto come quello dell’istruzione pubblica”.