Autorità portuale, continua il braccio di ferro fra Regione e Comune di Viareggio

17 giugno 2023 | 18:12
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Autorità portuale, continua il braccio di ferro fra Regione e Comune di Viareggio

Firenze vuole Del Dotto segretario, Tarzia è il nome scelta da Del Ghingaro che tuona: “Giani continua a incorrere in errori imbarazzanti”

Segretario dell’autorità portuale, continua la guerra a distanza fra il Comune di Viareggio. La scelta del governatore Giani, infatti, sarebbe caduta sull’ex sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, già consulente di Giani in Regione; quella di Viareggio sull’ex ufficiale ammiraglio delle Capitanerie di Porto, Giuseppe Tarzia.

Duro il commento, sulla vicenda, del sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro: “È davvero inconsueto che in Regione Toscana da qualche tempo non si trovino più le leggi che regolano l’autorità portuale di Viareggio. Proprio a causa di questo inconveniente inspiegabile il presidente incorre in errori imbarazzanti sulla nomina del segretario e, stante alle ultime dichiarazioni, tenderebbe perfino a perseverare e a prendere cantonate anche in futuro. Ma d’altronde lui non ha responsabilità, considerato che appunto son sparite le norme che regolano le modalità di nomina di un soggetto così importante per Viareggio e il suo porto”.

“Infatti non è certo responsabilità del presidente – prosegue Del Ghingaro, aver nominato il segretario in maniera unilaterale, quando la norma che non si trova più, sosteneva che doveva invece esserci l’intesa col comune di Viareggio. E d’altronde perfino il Tar ha commesso un errore quando in una recentissima sentenza ha censurato il presidente in maniera clamorosa, considerando illegittima la sua designazione. Ma quella benedetta legge scomparsa, peraltro modificata in corsa dallo stesso presidente per rendere più agevole la sua volontà decisionale, elencava implacabilmente l’iter da intraprendersi per pervenire ad una nomina congiunta con Viareggio, percorso che è stato da lui completamente travisato, visto che disegna scenari futuri completamente svincolati da quel testo benedetto che in Regione non si trova più. Questo mistero tutto fiorentino peró ha una conclusione a lieto fine , perchè quelle benedette leggi a Viareggio le abbiamo gelosamente conservate, considerato che per noi il porto è una infrastruttura importante e non possiamo permettere che sia governato da Firenze. A noi interessa il suo sviluppo etico e sostenibile, in un intreccio con una città in forte ripartenza, vogliamo assumere decisioni trasparenti e corrette per continuare a sostenere e sviluppare i tre settori fondamentali della nautica del nostro territorio: l’industria, la pesca, il diporto“.

“Per questo – conclude – provvederemo ad inviare le copie delle leggi scomparse in Regione, affinché il presidente le possa leggere e anche finalmente adottare, certi che dopo averle riavute, cessi di fare passi non corretti e non usi le parole della politica per circumnavigare strumentalmente a suo uso e consumo articoli e commi (che in questo caso rappresentano moli e boe) che delimitano invece chiaramente e precisamente il rispetto dovuto ad una città e a chi l’amministra”.