Troppa plastica sulle spiagge toscane: la situazione più critica è in Versilia

Ritrovati ben 503 oggetti ogni 100 metri. A Forte dei Marmi l’arenile più inquinato
Arpat ha pubblicato alcune anticipazioni dell’annuario sull’ambiente in riferimento alle spiagge della regione alle porte della stagione turistica: ritrovati sulle spiagge ben 503 oggetti ogni 100 metri.
La situazione peggiore in provincia di Lucca, in Versilia, e precisamente nella super esclusiva Forte dei Marmi. Nel 2022, i rifiuti antropici presenti sulle spiagge toscane, oggetto di monitoraggio, sono quantificabili mediamente in circa 5 oggetti per metro lineare; ogni 100 metri sono stati rilevati 503 oggetti, dato in aumento rispetto all’anno precedente, 2021, quando erano poco più di 4 oggetti per metro lineare. Per lo più si tratta di rifiuti plastici (90%) mentre risultano residuali gli altri materiali.
La quantità di rifiuti presenti varia da spiaggia a spiaggia: Vittoria Apuana: 1122; Marina di Vecchiano: 556; Marina di Castagneto sud: 261; Quagliodromo: 438; Collelungo: 140. Nel 2022 si registra un incremento degli oggetti rinvenuti soprattutto nella spiaggia di Vittoria Apuana, vicino a Forte dei Marmi, dovuto principalmente ad oggetti in plastica: 286 pezzi di plastica tra 2,5 e 50 centimetri e 248 mozziconi di sigaretta rinvenuti nel corso della campagna autunnale.
“Arpat – si legge – realizza, con cadenza semestrale, il monitoraggio dei rifiuti solidi presenti sulle spiagge di Libera Vittoria Apuana, Marina di Vecchiano, Castagneto, Quagliodromo e Collelungo. L’attività rientra tra quelle previste dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, che richiede di conteggiare i rifiuti presenti sulle spiagge e classificarli in base ad un elenco (“Joint List”), elaborata dal Jcr, centro di ricerca europeo, che ha individuato le principali tipologie di rifiuto (circa 165) in base ad un doppio livello gerarchico: primo livello: materiale e secondo livello: tipologia d’uso”.
Cosa si può fare per prevenire il problema per Arpat
“I rifiuti rinvenuti sulle spiagge sono di varia natura: plastica, metallo, vetro, tessile ma quelli più presenti, come detto, sono in plastica; molti di questi sono tra quelli banditi dalla Direttiva europea Sup, (single use plastic) che disciplina le plastiche monouso, adottata nel 2019, recepita in Italia con il Decreto legislativo 196 del novembre 2021, entrato in vigore il 14 gennaio 2022, con l’obiettivo di ridurre l’uso delle plastiche monouso, non biodegradabili e non compostabili. Per contrastare questo tipo di inquinamento, bisogna puntare, in particolare, su: l’economia circolare dei materiali, le buone pratiche di sostenibilità ambientale”.
“Concludiamo così: la plastica non è da demonizzare, sono molti anni che è entrata nella nostra vita quotidiana, quest’anno ricorre il sessantesimo (1963) dall’attribuzione del Premio Nobel per la chimica a Giulio Natta per le sue ricerche sulla polimerizzazione stereospecifica; dobbiamo, però, imparare a gestirla meglio e quando possibile ridurla o farne a meno” come suggerito anche nelle pillole di sostenibilità di Arpat.
Ad oggi non è stato identificato, in ambito europeo, un indicatore di stato ecologico sulla base di classi di abbondanza del rifiuto. Ma il problema resta e va affrontato e risolto con azioni a vari livelli. Si vedrà.