L’eterna inquietudine di D’Annunzio in mostra alla Gamc di Viareggio

8 luglio 2023 | 17:30
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L’eterna inquietudine di D’Annunzio in mostra alla Gamc di Viareggio

Domani (9 luglio) taglio del nastro per l’esposizione di una selezione della collezione proveniente dal Vittoriale degli Italiani

Inaugura domani (9 luglio) alle 11, alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Viani, la mostra L’Eterna Inquietudine, una selezione della collezione D’Annunzio Segreto proveniente dal Vittoriale degli Italiani.

Generico luglio 2023

Due location per un unico grande evento che vede Lorenzo Viani esposto al Vittoriale degli Italiani e Gabriele D’Annunzio alla Galleria d’Arte moderna e Contemporanea di Viareggio, con i prestigiosi allestimenti a cura di Giordano Bruno Guerri e Paolo Riani. Una mostra realizzata dal Comune di Viareggio in collaborazione con la Fondazione Vittoriale degli Italiani, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Al vernissage saranno presenti l’assessore alla cultura Sandra Mei e Giordano Bruno Guerri presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani. Introduce la mostra il professor Umberto Sereni. Nell’occasione, Giordano Bruno Guerri presenterà il suo libro D’Annunzio la vita come opera d’arte, in dialogo con l’architetto Paolo Riani.

Perché D’Annunzio a Viareggio? Nella Toscana del primo Novecento, nessun altro luogo, a parte Firenze, è stato così intensamente amato e vissuto da Gabriele d’Annunzio come il territorio compreso tra Bocca d’Arno e la Versilia. Frequentò assiduamente le spiagge di San Rossore e qui scrisse le prime Laudi dell’Alcyone. Assieme alla Duse soggiornò al Secco, tra Viareggio e Motrone, ai tempi in cui tutta la fascia costiera fino alla foce del Magra era una spiaggia incontaminata: qui D’Annunzio potendo cavalcare liberamente tra la sabbia e le onde vide la Versilia nella sua nudità e la fece parlare nelle sue poesie.

La struttura del progetto espositivo è inconsueta: una mostra costruita per suggestioni, che vuole provocare impressioni, lasciarne il ricordo, restituire il rumore del tempo. Immagini e oggetti tutti da decifrare, accenni e rimandi: dagli arredi agli alberi, dai marmi ai cimeli, fino ai corsi d’acqua del parco del Vittoriale che accompagnano verso l’uscita nell’ultima foto dell’ultima stanza.

Come colori stesi con la spatola su una tela bianca, come una composizione nuovissima di un quadro astratto, i cui colori sono le poesie di d’Annunzio, le foto del Vittoriale, della Versilia, gli abiti e gli oggetti collezionati da d’Annunzio e i quadri di Viani.

Un primo colpo di spatola sono gli ingrandimenti quasi al naturale delle foto che ci conducono all’interno delle stanze della Prioria.

Il taglio delle immagini, lo stare accanto agli oggetti, richiama non solo il teatro del mondo ma anche il gesto della mano del proprietario: il cappello che fu indossato, la lettera che fu scritta, la pagina che fu sfogliata e annotata, rivelando uno sguardo possibile del proprietario degli oggetti e degli spazi vissuti come la facciata, l’ingresso, lo studio, la camera, le scale che furono salite, le stanze che furono abitate, gli occhiali, i vestiti, le penne, i calamai, i libri.

Accanto all’ingrandimento del Bagno Blu sono in mostra le bottiglie gioiello delle essenze. E poi D’Annunzio Eroe, con l’ingrandimento fino al soffitto dell’aereo dell’impresa su Vienna. Nell’ultima sala una festa di abiti, calzature in parata, accento della mostra.

L’amore per la Versilia si racconta su una lunga parete bianca che attraversa, continua, due sale. È fatto di storie brevi: poesie, la Darsena, le barche di allora, le pinete, le cave, il Gombo, e su tutto i quadri di Viani della collezione permanente della Gamc.

“Fin dalla mia prima visita al Vittoriale degli Italiani, studente, pensai che Gabriele d’Annunzio ce lo ha lasciato perché voleva che di sé restasse ogni memoria – così scrive Giordano Bruno Guerri nell’introduzione alla mostra -: non solo la letteratura, non solo le imprese belliche, anche quella della suo più minuta vita quotidiana. Gabriele era fiero di mostrare agli ospiti i tesori di bellezza che accumulava; i suoi ospiti di oggi sono i visitatori del Vittoriale, e il Vittoriale deve mettere i propri tesori a disposizione dei loro sguardi, come avrebbe fatto il padrone di casa e come fa questa mostra alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio”.

“Un onore ospitare D’Annunzio a Viareggio – commenta l’assessore alla cultura Sandra Mei – che per la prima volta viene esposto nella nostra città. Una collaborazione importante che vede Viani protagonista degli spazi del Vittoriale e nella nostra Galleria la vita più intima del Vate: arte essa stessa e inno alla bellezza più assoluta. Ringrazio i curatori della mostra, quanti hanno lavorato per la buona riuscita del progetto. E Giordano Bruno Guerri, che ha voluto essere qui per il taglio del nastro”.